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Sol LeWitt: Open Structure

Sol LeWitt: Open Structure

| On 08, Ott 2025

La celebrazione dell’idea e del concetto di struttura nell’opera artistica. Il Museum of Contemporary Art di Tokyo dedica una grande mostra alla poetica creativa di Sol LeWitt.


di Francesco Spaghi


Picture: Sol LeWitt, Structure (One, Two, Three, Four, Five as a Square), 1978-80. Collection of Shiga Museum of Art. © 2025 The LeWitt Estate / Artists Rights Society (ARS), New York. Courtesy Paula Cooper Gallery.


Il Museum of Contemporary Art di Tokyo è lieto di presentare un’importante mostra di Sol LeWitt (1928-2007), uno degli artisti americani più influenti della seconda metà del XX secolo, figura che ha esplorato le possibilità dell’arte attraverso opere incentrate sulle idee.

Questa mostra, la prima ampia rassegna della sua arte in un museo pubblico in Giappone, offre una panoramica della sua ampia pratica, che comprende disegni, murali, strutture, opere su carta e libri d’artista che hanno radicalmente trasformato i termini della produzione artistica.

Negli anni ’60, LeWitt sfidò la nozione convenzionale secondo cui l’arte esprime l’interiorità o le emozioni dell’artista.

Combinando i cubi come unità di base in strutture modulari, dimostrò come la progressione seriale potesse determinare la forma di un’opera, come in Structure (One, Two, Three, Four, Five as a Square)(1978-80). Per lui, l’origine e il nucleo della creazione artistica risiedevano nell’idea, nella struttura, nel piano o nel processo di fondo, non nell’oggetto in sé.

Ha articolato questo principio nel suo fondamentale saggio “Paragrafi sull’arte concettuale” (1967): “Quando un artista usa una forma d’arte concettuale, significa che tutta la pianificazione e le decisioni vengono prese in anticipo e l’esecuzione rappresenta un’operazione superficiale. L’idea diventa una macchina che crea l’arte“. Uno dei progetti più longevi di LeWitt, i disegni murali, iniziarono con la prima installazione alla Paula Cooper Gallery nel 1968 e alla fine comprendevano oltre 1.300 pezzi.

 

Sol LeWitt, Wall Drawing #283 The location of a blue circle, a red straight line and a yellow straight line, first installation: 1976. Installation view at Yale University Art Gallery West Campus Collections Center, West Haven, Connecticut, 2017. © 2025 The Lewitt Estate / Artists Rights Society (ARS), New York. Courtesy Paula Cooper Gallery.
Sol LeWitt, Wall Drawing #283 The location of a blue circle, a red straight line and a yellow straight line, first installation: 1976. Installation view at Yale University Art Gallery West Campus Collections Center, West Haven, Connecticut, 2017. © 2025 The LeWitt Estate / Artists Rights Society (ARS), New York. Courtesy Paula Cooper Gallery.

La maggior parte non fu eseguita dall’artista stesso, ma da altri seguendo le sue istruzioni o diagrammi, e spesso veniva ridipinta dopo le mostre. Questo approccio e questo processo servono a mettere in discussione i presupposti di autorialità, permanenza e unicità nell’arte.

A partire dagli anni ’80, le sue opere presentavano forme più complesse e sovrapponevano tonalità vibranti e opulente.

Questi sviluppi, tuttavia, rimangono coerenti con la sua pratica precedente, basata su sistemi e istruzioni semplici e rappresentano un’espansione della portata del suo pensiero artistico.

In questa mostra saranno presentati sei wall drawings, offrendo ai visitatori l’opportunità di sperimentare il dispiegarsi dell’approccio concettuale di LeWitt. Questa mostra mette in luce il concetto di “struttura aperta“, che caratterizza l’arte di LeWitt.

Molte delle sue opere cubiche espongono la struttura che ne sostiene le forme, eliminando le superfici ed enfatizzando le linee laterali. Opere come Incomplete Open Cube (1974), in cui alcuni
bordi sono assenti, evocano la dinamica di una struttura in uno stato di trasformazione sequenziale, proprio come un singolo fotogramma nella cronofotografia, smantellando così le nozioni di perfezione e invariabilità.

È inoltre degno di nota il fatto che i suoi wall drawings possano assumere forme diverse a seconda dello spazio e delle condizioni in cui vengono installati, nonché di chi li esegue.

Non importa quanto precisamente vengano seguite le istruzioni dell’artista nel tradurre le idee in forma, un certo grado di imprevedibilità e interpretazione da parte di altri interviene inevitabilmente, un aspetto che le opere abbracciano.

 

Visual identity of the exhibition: Yuri Mikami
Visual identity of the exhibition: Yuri Mikami

La sua affermazione, “Le idee non possono essere possedute. Appartengono a chiunque le comprenda“, riflette la sua convinzione di opporsi all’idea che le idee siano proprietà di una singola persona e di impegnarsi a condividerle con chiunque possa riceverle. Per rendere le sue idee più accessibili, LeWitt ha prodotto numerosi libri d’artista.

Questo lo ha portato a co-fondare Printed Matter nel 1976, con la critica d’arte Lucy R. Lippard e altri, un’organizzazione dedicata alla distribuzione di libri d’artista indipendenti dal mercato dell’arte tradizionale.

Dagli anni ’60 in poi, quando l’arte ha iniziato a essere considerata non solo un oggetto da guardare, ma uno spazio di pensiero, LeWitt ha svolto un ruolo decisivo ed è rimasto una stella polare, in particolare nel campo dell’arte guidata dalle idee e basata sull’istruzione.

Riconfigurando sistemi e strutture esistenti e aprendo un interstizio creativo al loro interno, il suo lavoro suggerisce possibilità di prospettive e quadri di riferimento alternativi, offrendo opportunità di riflessione sul modo in cui percepiamo e interagiamo con il mondo.


Exhibition info: Sol LeWitt: Open Structure. Organizzata da Museum of Contemporary ArtTokyo con la cooperazione di Estate of Sol LeWitt.

When: 25 Dicembre 2025 – 2 Aprile 2026.
Where: Museum of Contemporary Art Tokyo EXHIBITION GALLERY 1F.


– website: mot-art-museum.jp


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