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Art Vibes – Let's share beauty | October 7, 2024

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RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

| On 08, Ott 2023

Al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano una mostra fotografica che accende i riflettori sulla vita, sulle esperienze, sulla quotidianità delle persone transgender.

di Redazione Art Vibes


Picture: Nico – RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME.


RI-SCATTI. Chiamami col mio nome” è il titolo della mostra in programma da oggi al 5 novembre, ideata e organizzata dal PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e da Ri-scatti ODV – l’associazione di volontariato che dal 2014 realizza progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia – e promossa dal Comune di Milano con il sostegno di Tod’s.

L’edizione di quest’anno, la nona, è realizzata in collaborazione con l’Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere (ACET) e lo Sportello Trans di ALA Milano Onlus.

Trecentoventiquattro scatti fotografici realizzati grazie a tre mesi di corso da sedici persone fra transgender e non-binary, sia AFAB (Assigned Female At Birth) che AMAB (Assigned Male At Birth), di età compresa fra i 20 e i 65 anni, che raccontano l’ampio e sfaccettato universo dei percorsi di affermazione di genere attraverso le loro vite, le loro esperienze e la loro quotidianità.

Le fotografie in mostra al PAC sono quelle di Alba Galliani, Antonia Monopoli, Bianca Iula, Elisa Cavallo, Fede, Ian Alieno, Lionel Yongkol Espino, Logan Andrea Ferrucci, Louise Celada, Manuela Verde, Marcella Guanyin, Mari, Nico, Nico Guglielmo, Riccardo Ciardo, Seiko.

 

Lionel Yongkol Espino - RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME
Lionel Yongkol Espino – RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

Dopo aver seguito un percorso formativo supervisionato come sempre da fotografi professionisti, volontari di Ri-scatti, si sono raccontati con la macchina fotografica in mano, raccontando con fierezza un percorso di affermazione di genere basato sull’autodeterminazione del sè, riconoscendo e utilizzando la diffusione della conoscenza come prima arma di difesa contro la transfobia. La corretta informazione e il contatto con persone che si pensano lontane, ma che semplicemente non si conoscono, può infatti aiutare a rivedere le proprie posizioni e, più semplicemente, a comprendere.

L’esposizione, a cura del conservatore del PAC Diego Sileo, si propone di raccontare storie vere, frutto di una libera espressione. Più di trecento fotografie mettono in luce le identità delle persone trans e il loro complesso percorso di affermazione di genere, accendendo i riflettori sulle difficoltà ma anche sulla forza che porta con sè il potersi autodeterminare per ciò che si è: per se stessi, per la propria famiglia, per la società.

I vari racconti che si ritrovano negli scatti in mostra si muovono su direttrici multiple. C’è un livello molto esplicito, che descrive la transizione, i cambiamenti del corpo, le medicine da prendere. C’è invece chi ha scelto un registro espressivo più poetico, simbolico e artistico, prediligendo soggetti evocativi con cui descrive il proprio stato d’animo: il risultato sono immagini che denotano calma e serenità contrapposte ad altre più cupe, ma sempre in una chiave molto personale e non descrittiva.

 

Logan Andrea Ferrucci - RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME
Logan Andrea Ferrucci – RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

Non manca talvolta un approccio di tipo più reportagistico, ma c’è spazio anche per una dimensione dalla quale emergono le difficoltà della transizione di genere, i complessi rapporti di queste persone con la famiglia, con l’esterno e, prima ancora, con sé stesse. C’è tuttavia anche chi esprime con le proprie foto leggerezza e ironia, giocando in maniera scanzonata e provocatoria, e chi infine ha scelto di usare la fotocamera in ottica di confronto, raccontando la propria vita prima e dopo la transizione, anche in forma di dittici.

La mostra è a ingresso gratuito e rimarrà in programma per un mese fino al 5 novembre. Le foto e il catalogo sono in vendita e l’intero ricavato sarà devoluto a sostegno dell’operato dell’Associazione per la Cultura e l’Etica Transgenere (ACET) e dello Sportello Trans di ALA Milano Onlus.

 

Marcella Guanyin - RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME
Marcella Guanyin – RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

Credo che l’identità nasca in un luogo dove non esistono parole, dove non si può spiegare tutto, dove, di fatto, non è necessario spiegare nulla. Succede che una persona cresce e si rende conto che, nonostante appartenga alla stessa specie di tutta quella gente che c’è lì fuori, possono esistere differenze inconciliabili tra una persona e l’altra, e la cosa peggiore di tutte è che possono esserci differenze emarginate, represse, perseguitate, stigmatizzate. Viviamo in una società in cui l’identità è segnata da questo tipo di proscrizione, per questo nasce la necessità di parlarne, di spiegarla e addirittura si genera un impegno “esibizionista” di risposta al tentativo della maggioranza di occultare o relegare a un piano patologico una differenza che infrange le frontiere della norma. Perché quindi raccontarla attraverso l’arte della fotografia? Per amplificare una voce che le è stata strappata dalle convenzioni che poco o niente hanno a che vedere con l’ambito sessuale. Quando la società ti mette un’etichetta non ti chiede il permesso per farlo, risponde alla nota necessità di dare un nome a tutto, alla brama di classificazione” – Diego Sileo – Conservatore PAC Milano e curatore della mostra.

 

Manuela Verde - RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME
Manuela Verde – RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

Riccardo Ciardo - RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME
Riccardo Ciardo – RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

Mari - RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME
Mari – RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

Seiko - RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME
Seiko – RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME

Exhibition info: RI-SCATTI. CHIAMAMI COL MIO NOME, a cura di Diego Sileo.

When: 7 ottobre – 5 novembre 2023.
Where: PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.


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