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Binta Diaw - La Sagesse des lianes

Binta Diaw – “La Sagesse des lianes”

| On 05, Nov 2025

PAV – Parco Arte Vivente: in mostra il progetto espositivo Binta Diaw, un’indagine sui legami tra natura, corpo femminile e pensiero decoloniale.


di Francesco Spaghi


Picture: DOVE LE LIANE S’INTRECCIANO. Resistenze, alleanze, terre, Binta Diaw, 2025, Installation view at PAV Torino, Courtesy PAV Torino.


Venerdì 31 ottobre 2025 il PAV – Parco Arte Vivente presenta La Sagesse des lianes (La saggezza delle liane), mostra personale dell’artista Binta Diaw, a cura di Marco Scotini.

Dopo le personali di Navjot Altaf, Arahmaiani e Regina José Galindo, il progetto di Diaw rappresenta un nuovo importante capitolo nell’indagine del PAV sui legami tra natura, corpo femminile e pensiero decoloniale.

Il titolo della mostra prende spunto dalla liana, pianta rampicante capace di adattarsi e resistere, simbolo di alleanze vitali e resilienza collettiva.

Attraverso installazioni ambientali, materiali organici e riferimenti storici, l’artista affronta le tematiche della memoria diasporica afrodiscendente, della sopravvivenza ecologica e della resistenza femminile.

Nata a Milano nel 1995 da genitori senegalesi, Binta Diaw porta avanti una ricerca che intreccia ecologia, femminismo e storia coloniale, indagando il rapporto tra corpo, natura e identità.

 

Binta Diaw, Chorus of Soil, 2019, Courtesy: l'artista
Binta Diaw, Chorus of Soil, 2019, Courtesy: l’artista

La sua pratica artistica si nutre di materiali simbolici come la terra e i capelli sintetici, utilizzati come strumenti di trasmissione culturale e resistenza poetica.

Al centro della mostra, due opere fondamentali, Dïà s p o r a (2021), installazione presentata alla Biennale di Berlino 2022, composta da una struttura sospesa simile a una ragnatela, realizzata con trecce di capelli.

L’opera evoca la resistenza silenziosa delle donne schiavizzate, che nascondevano semi e mappe nei capelli, trasformando la materia in archivio vivente e luogo di sopravvivenza clandestina.

Chorus of Soil (2019) installazione che riproduce la pianta della nave negriera Brooks, realizzata con terra e semi. Le sagome degli schiavi, simbolo di oppressione, diventano anche germinazioni vegetali, trasformando la nave in un giardino di memoria e rinascita.

Accanto a queste opere, la mostra include lavori come Paysage Corporel e Ritual, in cui il corpo dell’artista diventa paesaggio attraverso gessetti e materiali naturali, e Juroom ñaar, installazione composta da colonne di carbone e trecce annodate, dedicata al sacrificio delle donne del villaggio senegalese di Nder che, nel 1819, scelsero il suicidio collettivo per sfuggire alla schiavitù.

 

DOVE LE LIANE S’INTRECCIANO. Resistenze, alleanze, terre, Binta Diaw, 2025, Installation view at PAV Torino, Courtesy PAV Torino
DOVE LE LIANE S’INTRECCIANO. Resistenze, alleanze, terre, Binta Diaw, 2025, Installation view at PAV Torino, Courtesy PAV Torino

L’opera è accompagnata da voci in lingua wolof, evocando la tradizione orale dei griot. Completa il percorso l’opera video Essere corpo, che sintetizza le connessioni tra memoria, corpo e natura, trasformando lo spazio espositivo in un luogo di attraversamento e relazione con il vivente.

Le opere si articolano in uno spazio immersivo fatto di tappeti di terra, installazioni sospese ed elementi tessili intrecciati, evocando i percorsi sinuosi delle liane nella foresta. La mostra si configura come un paesaggio corale in cui dimensione estetica e politica si intrecciano, offrendo nuove immagini di comunità e appartenenza.

Con La Sagesse des lianes, il PAV conferma il proprio impegno nella costruzione di una nuova ecologia politica, capace di ripensare i rapporti tra arte, natura e società globale.

 

DOVE LE LIANE S’INTRECCIANO. Resistenze, alleanze, terre, Binta Diaw, 2025, Installation view at PAV Torino, Courtesy PAV Torino
DOVE LE LIANE S’INTRECCIANO. Resistenze, alleanze, terre, Binta Diaw, 2025, Installation view at PAV Torino, Courtesy PAV Torino

 

Binta Diaw – Note biografiche

Binta Diaw (Milano, 1995) è un’artista visiva italo-senegalese attiva a livello internazionale. Cresciuta tra Italia e Senegal, si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e all’École d’Art et de Design di Grenoble, in Francia. La sua pratica si sviluppa attraverso installazioni, sculture, video, fotografia e performance, ed è profondamente radicata in una riflessione filosofica sui fenomeni sociali che caratterizzano il mondo contemporaneo, come la migrazione, l’identità diasporica, il senso di appartenenza e le questioni di genere.

Nei suoi lavori, materiali naturali e simbolici — terra, gesso, corde, capelli sintetici, ma anche bandiere arrotolate — compongono un linguaggio plastico che mette al centro l’esperienza fisica e sensoriale dello spettatore, invitandolo a confrontarsi con il proprio posizionamento nel mondo e di fronte all’opera.

Il lavoro di Diaw si nutre di prospettive afro-diasporiche, intersezionali e femministe, e si propone come un atto critico nei confronti della visione eurocentrica dominante.

Attraverso le sue opere, l’artista indaga i molteplici strati dell’identità — la propria, in quanto donna nera in un contesto europeizzato, e quella collettiva, di un continente segnato da storie e geografie in dialogo e in conflitto. Le sue creazioni danno voce a memorie marginalizzate, promuovendo una visione del presente più consapevole, inclusiva e plurale.


Exhibition info: Binta Diaw – LA SAGESSE DES LIANES , a cura di Marco Scotini.

When: 1 novembre 2025 – 4 marzo 2026.
Where: PAV Parco Arte Vivente – Via Giordano Bruno 31, 10134 Torino.


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