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Valerio Berruti - La giostra di Nina

Valerio Berruti – La giostra di Nina

| On 06, Nov 2020

Barocco e contemporaneo in dialogo: la dimensione ludica della Reggia di Venaria torna a rivivere con la fiabesca installazione di Valerio Berruti.

di Redazione Art Vibes


Picture: Valerio Berruti – La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo.


In seguito ai provvedimenti inseriti all’interno del nuovo DPCM anche il mondo dell’arte è costretto a fermarsi. Musei e teatri chiusi, molte mostre rimandate, insomma un lockdown del mondo culturale che forse poteva essere organizzato in modo differente.

Tra le esibizioni da poco inaugurate che hanno subito la ghigliottina della chiusura rientra anche “La giostra di Nina” dell’artista piemontese Valerio Berruti, un’installazione nel cuore della Galleria Grande della Reggia di Venaria, il complesso barocco alle porte di Torino dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Un’installazione che ha catturato da subito la nostra attenzione, un dialogo tra barocco e contemporaneo impreziosito dallo stile puro e delicato di Berruti.

Ve la vogliamo presentare nonostante la chiusura temporanea, sicuri di stimolare la vostra curiosità, speranzosi di potervi attrarre a tal punto da spingervi a visitarla dal vivo non appena l’emergenza sanitaria sarà cessata.

Valerio Berruti è noto per le sue immagini essenziali ispirate al mondo sospeso dell’infanzia, il momento della vita in cui tutto deve ancora avvenire. L’artista utilizza diverse tecniche: dall’affresco alla scultura passando per la videoanimazione formata da disegni uniti in sequenza.

 

Valerio Berruti - La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo
Valerio Berruti – La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo

La giostra di Nina è una scultura del diametro di 7 metri ispirata agli antichi caroselli, che l’artista ha plasmato personalmente. Al posto dei classici cavalli è composta da uccellini, simbolo di quotidianità e anche di libertà, affiancati a protagonisti destinati a spiccare il volo.

La giostra di Nina è il simbolo dell’omonimo progetto cinematografico di Valerio Berruti composto da circa 3.000 disegni realizzati a mano e uniti in sequenza fino a diventare fotogrammi di un video. Il corto animato, coprodotto da Sky Arte con la colonna sonora appositamente scritta da Ludovico Einaudi, è stato presentato lo scorso anno in anteprima assoluta al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo in occasione della Festa del Cinema di Roma.


Attualmente il cortometraggio, che sarà visibile alla Reggia insieme alla grande scultura, sta partecipando ai principali festival di cinema internazionali riscuotendo un grande successo: dal Chicago International Children’s Film Festival al prestigioso Tirana International Film Festival fino alla vittoria, nella categoria corti animati, della prima edizione del KINNO Film Festival di Mosca.

La scultura esposta al pubblico nello scenario fiabesco della Reggia di Venaria permette a tutti di ammirarla, ascoltando la colonna sonora composta da Ludovico Einaudi attraverso un carillon meccanico. Perché, come spiega Berruti: «ho voluto creare una scultura che ospitasse i bambini, non solo che li rappresentasse. I bambini fanno parte di questo lavoro, come in una performance collettiva: ogni volta che la giostra partirà, sarà un’opera diversa, con emozioni diverse, una generatrice di performance. E pensare che il mio lavoro possa dialogare alla Reggia con la straordinaria architettura dello Juvarra è una grande emozione anche per me».


 

“…I bambini fanno parte di questo lavoro, come in una performance collettiva: ogni volta che la giostra partirà, sarà un’opera diversa, con emozioni diverse, una generatrice di performance.”

Valerio Berruti - La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo
Valerio Berruti – La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo
Valerio Berruti - La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo
Valerio Berruti – La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo

 

Testo di Andrea Merlotti – Direttore del Centro studi del Consorzio Residenze Reali Sabaude

“Soliti considerare regge e residenze un luogo di potere e di sfarzosi cerimoniali a questo legati, spesso si ci dimentica che essi furono anche uno spazio dove si svolsero giochi di diverso tipo. Da una parte, infatti, sovrani e cortigiani giocavano essi stessi durante feste e ricevimenti. Si trattava soprattutto di giochi di carte: lunghe partite durante le quali, per far scorrere meglio il tempo, venivano serviti rinfreschi ed organizzati concerti. Dall’altra parte, frequenti erano i giochi legati alla presenza di giovani principi e principesse.

Alla Reggia di Venaria sono diverse le testimonianze di pratiche ludiche. In essa, infatti, i giovani componenti della dinastia potevano non solo andare a cavallo ed a caccia (pratica assai amata anche da molte principesse, che vi trovavano una compensazione all’impossibilità di combattere), ma anche compiere lunghe passeggiate, che spesso si concludevano nell’amato labirinto juvarriano, dove giocavano a nascondino o a moscacieca.

Jeu de paume (l’antenato del tennis), pallone al bracciale, volano, biliardo, scacchi: questo il ventaglio – variegato, ma insieme classico – dei giochi praticati, per esempio, dai figli e dalle figlie di Carlo Emanuele III alla metà del Settecento, come emerge dalla lettura delle loro corrispondenze. Per giocarli non si esitava ad usare spazi aulici quali le gallerie juvarriane di Palazzo Reale e di Venaria. «Dans le moment que … il pleuvait à grands flots», scriveva nell’ottobre del 1745 la quindicenne principessa Felicita, «nôtre promenade ce soir sera la galerie de Beaumont et nous y jouerons au palet», ossia a bocce. Un uso decisamente poco aulico della galleria che un secolo dopo Carlo Alberto avrebbe trasformato nell’Armeria Reale.

Ormai ventiquattrenne e prossimo al matrimonio era, invece, il duca di Savoia Vittorio Amedeo quando, il 31 maggio 1749, raccontava d’essersi stato alcuni giorni a Venaria e che, poiché il tempo non gli permetteva di uscire, egli era chiuso «dans la gallerie» per giocare «tantôt à la balle tan­tôt au bal[lon]», con scarsa preoccupazione, evidentemente, delle numerose vetrate.

Con l’allestimento della Giostra di Nina nella Grande galleria, il celebre e celebrato spazio juvarriano si ricollega quindi, in chiave moderna, a quella dimensione ludica che non le fu estranea dei secoli d’oro della sua lunga storia.

 

Valerio Berruti - La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo
Valerio Berruti – La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo

Valerio Berruti - La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo
Valerio Berruti – La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo

Valerio Berruti - La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo
Valerio Berruti – La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo

Valerio Berruti - La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo
Valerio Berruti – La giostra di Nina, Reggia di Venaria (TO). photo credit: Tino Gerbaldo

– via: Art Vibes submission – photo credits: ©Tino Gerbaldo – courtesy of: Reggia di Venaria


Exhibition info: Valerio Berruti – La Giostra di Nina, a cura di Guido Curto. La mostra è realizzata grazie al contributo di Lavazza. Il cortometraggio, prodotto da Valerio Berruti e Sky Arte, è sostenuto da Film Commission Torino Piemonte – Short Film Fund.


When: 30 ottobre 2020 – 31 gennaio 2021. (chiusura fino al 3 dicembre come stabilito da DPCM)
Where: Reggia di Venaria, Torino.


– website: valerioberruti.com


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