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Marco Pesaresi - Come un flash

Marco Pesaresi – Come un flash

| On 23, Ago 2017

Era capace di raccontare l’anima bella degli uomini, perché non temeva l’umanità ma la comprendeva nel profondo.

di Annalisa Grassano


Picture: Londra, stazione metropolitana Chalk Farm. Il bacio di una coppia. ©Marco Pesaresi/Contrasto.


Siamo luce e tenebra, siamo sole e oceano, siamo uomini che amano e nell’amore a volte annegano perché non c’è zattera di salvataggio per la sensibilità di un uomo solo.
Marco Pesaresi è stato un grande fotografo, ha pubblicato sulle maggiori testate internazionali, ha raggiunto una fama straordinaria, eppure se penso a lui penso a quel mare e a quella zattera, penso ad un uomo geniale capace di guardare il mondo con gli occhi tristi di un bambino che osserva attraverso il vetro bagnato dalla pioggia privato del suo divertimento.

Un divertimento che nel suo caso era racchiuso nella completezza di uno scatto, la sua una ricerca di bellezza, una ricerca di armonia, un’espressione delicata della dolcezza del mondo.
La sua macchina fotografica rendeva possibile una connessione con l’altro, quindi con se stesso, la fotografia funzionale al bisogno di esprimere le proprie sensazioni, quelle più intime, intrappolate nella mente, nel corpo e nel cuore.

Marco era un poeta capace di vedere oltre il muro del reale, capace di raccontare scintille di luce tra le tenebre di un azzeramento emotivo. Ogni suo lavoro è carico di una gentilezza antica, di un candore difficile da spiegare, presente anche negli scatti più audaci, in quelli più crudi, poesia e crudezza si mescolano, si incontrano, si scambiano in una danza perfetta. Sembra quasi che l’essenza stessa del suo lavoro rifletta il bisogno di andare alle radici della condizione umana, in tutta la sua brutalità, tragicità e dolcezza.

Era capace di raccontare l’anima bella degli uomini, perché non temeva l’umanità ma la comprendeva nel profondo, e quando comprendi la sofferenza altrui ti resta sempre addosso, ne senti anche l’odore, e nel male o nel bene non puoi smettere di amare incondizionatamente, un amore folle che riempie e svuota, un amore che tuttavia non cessa con la morte fisica ma continua a irradiarsi per le strade del mondo.

Come un flash ha illuminato il buio di chi immortalato nei suoi scatti torna ad esistere, non più forme mute seppur urlanti, ma anime capaci ancora di tenerezza, occhi che cercano di non essere mai dimenticati.

 

Marco Pesaresi - Londra, la metropolitana: King's Cross St. Pancras. Uomo che sale le scale sulla strada che porta all'uscita. ©Marco Pesaresi/Contrasto
Londra, la metropolitana: King’s Cross St. Pancras. Uomo che sale le scale sulla strada che porta all’uscita. ©Marco Pesaresi/Contrasto

Marco Pesaresi - Rimini, Torre Pedrera, gennaio 1997. ©Marco Pesaresi/Contrasto
Rimini, Torre Pedrera, gennaio 1997. ©Marco Pesaresi/Contrasto

Marco Pesaresi - Underground, Mexico City, Bellas Artes ©Ph. Marco Pesaresi
Underground, Mexico City, Bellas Artes ©Marco Pesaresi/Contrasto

Marco Pesaresi - Afterhours, Igea Marina (Rimini), giugno 1996. ©Marco Pesaresi/Contrasto
Igea Marina (Rimini), afterhours ©Marco Pesaresi/Contrasto

Marco Pesaresi - Underground, Madrid, Tirso De Molina © Ph. Marco Pesaresi
Underground, Madrid, Tirso De Molina ©Marco Pesaresi/Contrasto

Marco Pesaresi - Qui e altrove, 1998 Stazione ferroviaria di New York © Ph. Marco Pesaresi
Qui e altrove, 1998 Stazione ferroviaria di New York ©Marco Pesaresi/Contrasto

– photo credits: © ©Marco Pesaresi/Contrasto – via: sifest.it


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