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TURNING PAIN INTO POWER - L'arte contro le ingiustizie sociali e politiche.

TURNING PAIN INTO POWER – L’arte contro le ingiustizie sociali e politiche

| On 04, Ott 2022

Arte, attivismo e formazione: un creativo punto di partenza per indagare i pregiudizi inconsapevoli e gli aspetti da cui scaturiscono le diverse forme di discriminazione.

di Redazione Art Vibes


Picture: Regina José Galindo – El Canto Se Hizo Grito, 2021.


La mostra TURNING PAIN INTO POWER, che Kunst Meran Merano Arte ospita dal 15 ottobre 2022 fino al 29 gennaio 2023, pone l’accento sul potenziale dell’arte nel risvegliare e incrementare la consapevolezza sulle ingiustizie sociali e politiche.

La collettiva presenta una selezione di artist* che contrastano diverse forme di iniquità attraverso strategie forti, consapevoli e creative, affrontando tematiche quali il razzismo, la violenza di genere e la lotta alle discriminazioni, come ad esempio quelle rivolte contro la comunità LGBTQIA+.
 
La mostra si apre con un motto militante scritto a lettere rosse: “I won’t shut up”, che in inglese significa “non terrò la bocca chiusa”. Il lavoro, di Monica Bonvicini, si riferisce alla libertà di espressione, sancita dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che esprime quasi il dovere di “aprire la bocca” e non accettare in silenzio le ingiustizie.

Le relazioni annuali di organizzazioni come Reporter Senza Frontiere, PEN International o FREEMUSEdefending artistic freedom fanno emergere in modo impressionante come, in molte zone del mondo, il diritto di far sentire la propria voce continui a non essere tutelato e come assumere delle posizioni critiche possa addirittura essere una fonte di pericolo.
 
Oltre alla parola, anche altre forme espressive – come gesti o simboli – possono diventare segni di resistenza collettiva.

 

Giuseppe Stampone - Phallic Erection, Tommie Smith, 2022
Giuseppe Stampone – Phallic Erection, Tommie Smith, 2022

Giuseppe Stampone cattura un momento storico impresso nella nostra memoria collettiva riproducendolo con una biro: nel 1968, durante la premiazione alle Olimpiadi di città del Messico, l’atleta afroamericano Tommie Smith alza il pugno proponendo il saluto del movimento Black Power, un segno contro la discriminazione della popolazione afroamericana.

A distanza di circa cinquant’anni, il gesto di inginocchiarsi proposto da molti atlet* in tutto il mondo come atto di solidarietà, in relazione al movimento Black lives matter, si ricollega a queste strategie di protesta pacifica.
 
Negli anni del nazionalsocialismo le persone omosessuali venivano marchiate con un triangolo rosa, il cosiddetto “Rosa Winkel”. Questo simbolo era cucito sulle casacche dei deportati nei campi di concentramento a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.

 

Philipp Gufler - Kostüm Kakaduarchiv (I), 2022
Philipp Gufler – Kostüm Kakaduarchiv (I), 2022

Kostüm Kakaduarchiv” (2022) di Philipp Gufler mostra come il “Rosa Winkel” sia stato adottato nella Germania postbellica, accompagnato dalla scritta “Gays against Oppression and Fascism”, come segno contro l’omofobia e contro l’oblio delle atrocità perpetrate dal nazionalsocialismo.

Attraverso una contestualizzazione fornita da testimonianze dell’epoca – come ad esempio la foto dello striscione riportante: “Chi tace sui crimini contro le persone omosessuali, finisce per approvarli” – e da altri materiali documentari fotografici e testuali, il gioco di riferimenti e rimandi apre a riflessioni e ulteriori approfondimenti.
 
La violenza di genere è affrontata con particolare intensità anche nel lavoro di Regina José Galindo. Nel video esposto a Merano, “El dolor en un pañuelo” (1999), il corpo femminile vulnerabile, perché nudo, dell’artista diventa letteralmente una superficie di proiezione: su di esso, legato a un letto verticale, vengono infatti fatte scorrere diapositive che mostrano articoli di giornale sugli innumerevoli casi di violenza contro le donne in Guatemala.

In questo modo l’artista rende il proprio corpo una piattaforma che porta all’attenzione dei visitatori e delle visitatrici i crimini commessi contro le donne, spronandoli a confrontarsi con questa tematica.

 

Regina José Galindo - El dolor en un pañuelo, 1999
Regina José Galindo – El dolor en un pañuelo, 1999

Philipp Gufler - Quilt #26 (Lana Kaiser), 2018
Philipp Gufler – Quilt #26 (Lana Kaiser), 2018

12 Puppies Puppies (Jade Kuriki Olivo), I LOOK AT TRANS HISTORY AND WE ARE EITHER ARRESTED, ERASED, FORCED TO HIDE, OR CONSIDERED MENTA
12 Puppies Puppies (Jade Kuriki Olivo), I LOOK AT TRANS HISTORY AND WE ARE EITHER ARRESTED, ERASED, FORCED TO HIDE, OR CONSIDERED MENTA

Exhibition info: TURNING PAIN INTO POWER. A cura di Judith Waldmann

When: 15 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023
Where: Kunst Meran Merano Arte.


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