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Vivian Maier a Palazzo Pallavicini

Vivian Maier a Palazzo Pallavicini

| On 23, Feb 2018

Attenzione, osservazione, ossessione, silenzio: gli straordinari scatti di Vivian Maier in mostra a Bologna.

di Redazione Art Vibes


Picture: Vivian Maier – Self-portrait, undated. Palazzo Pallavicini, Bologna. © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York


Un bravo street photographer deve possedere molti talenti: un occhio per il dettaglio, per la luce e la composizione, un tempismo impeccabile, un atteggiamento partecipe e umano verso gli altri e un’instancabile capacità di continuare a scattare per riuscire a cogliere ogni istante.

É già difficile trovare tutte queste qualità in un fotografo professionista che dispone di una buona preparazione e vive a contatto con colleghi e mentori, ed è ancora più raro trovarle in una persona priva di formazione specifica e senza una rete di relazioni professionali.


Vivian Maier invece possedeva queste doti. Bambinaia di professione, fra gli anni Cinquanta e Novanta ha scattato più di centomila fotografie in diverse parti del mondo, dalla Francia a New York a Chicago, senza mai mostrarle a nessuno. Sono immagini straordinarie, di ampio respiro e di ottima qualità che raccontano con ironia, sensibilità e dinamismo le mille sfaccettature della vita urbana americana nel periodo della rinascita postbellica.

Oggi possiamo ammirare queste fotografie grazie a John Maloof, studioso di storia che alcuni anni fa si aggiudicò una cassa di negativi a una vendita all’asta di Chicago, riportando così alla luce la straordinaria opera della Maier.

“Nessuno è eterno, bisogna lasciare il posto agli altri, è un ciclo. Abbiamo tempo fino alla fine e poi un altro prenderà il nostro posto. E’ tempo di chiudere e tornare al lavoro”.

Vivian Maier

Dal 3 Marzo al 27 maggio 2018 a Bologna nell’incantevole cornice di Palazzo Pallavicini andrà in scena una straordinaria mostra con gli scatti di una delle fotografe più apprezzate di questo secolo, un’esposizione realizzata da Palazzo Pallavicini con la curatela di Anne Morin di DiChroma Photography sulla base delle foto dell’archivio Maloof Collection e della Howard Greendberg Gallery di New York.

La mostra offrirà ai visitatori un eccezionale percorso espositivo diviso in differenti sezioni tematiche, affrontando tutti gli argomenti che la Maier sentiva più cari e vicini: infanzia, autoritratti, ritratti, vita di strada, forme e colore.

 

Vivian Maier - Untitled, 1953. Palazzo Pallavicini, Bologna. © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York
Vivian Maier – Untitled, 1953. Palazzo Pallavicini, Bologna. © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery, New York

L’originalità di Vivian Maier si esprime nel grande talento nello scattare fotografie che catturano particolari e dettagli evocativi della quotidianità piuttosto che la visione d’insieme, raccontando così la strada, le persone, gli oggetti e i paesaggi.

L’obiettivo della sua macchina fotografica intercetta con attenzione soggetti poco considerati all’epoca, rendendoli invece protagonisti del suo lavoro: la strada è il suo palcoscenico. Nello studio dei suoi lavori si riscontra un altro filone: la Maier sviluppa, infatti, una vera ossessione per il gesto del fotografare, per lo scatto vero e proprio e non per il risultato finale della fotografia. Il modus operandi dell’artista è di scattare tante più immagini possibili conservandole senza mostrarle a nessuno. Mentre nella società contemporanea l’apparire è una priorità, la Maier risulta essere sicuramente all’avanguardia nonostante i suoi tempi; come afferma infatti Marvin Heiferman, studioso di fotografia:

Seppur scattate decenni or sono, le fotografie di Vivian Maier hanno molto da dire sul nostro presente. E in maniera profonda e inaspettata Maier si dedicò alla fotografia anima e corpo, la praticò con disciplina e usò questo linguaggio per dare struttura e senso alla propria vita conservando però gelosamente le immagini che realizzava senza parlarne, condividerle o utilizzarle per comunicare con il prossimo. Proprio come Maier, noi oggi non stiamo semplicemente esplorando il nostro rapporto col produrre immagini ma, attraverso la fotografia, definiamo noi stessi”.

Vivian Maier spesso diviene il soggetto delle sue fotografie con lo scopo, quasi ossessivo, di ricercare se stessa, imprimendo la sua ombra, il suo riflesso, la sua silhouette nello scatto. Il gran numero di autoritratti presenti nella sua produzione fotografica sembra esprimere una sorta di eredità nei confronti di un pubblico che non voleva, o forse non poteva, rappresentare.


– via: Art Vibes submissionculturaliart.com – photo credits: © Vivian Maier/Maloof Collection, Courtesy Howard Greenberg Gallery.


Exhibition info: Vivian Maier, a cura di: Anne Morin. Promosso da: Pallavicini s.r.l.

When: 3 marzo – 27 maggio 2018.
Where: Palazzo Pallavicini, Via San Felice 24, Bologna.


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