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Art Vibes – Let's share beauty | October 5, 2024

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Fashion victims - Il lato oscuro della moda

Fashion victims – Il lato oscuro della moda

| On 05, Giu 2019

La crudeltà quotidiana di un sistema produttivo: il documentario di Brasile e Cattaneo racconta chi sono le vere vittime della moda.

di Redazione Art Vibes


Picture: Frame tratto da Fashion Victims, documentario di Alessandro Brasile e Chiara Cattaneo.


Oggi vi parliamo di un documentario che ha scatenato non poche polemiche nel settore della moda. Diretto dal regista italiano Alessandro Brasile, Fashion Victims, racconta con grande verità le storie delle operaie tessili in India, ragazze molto giovani che per pochi euro sono costrette a vivere e lavorare in condizioni disumane.

Il lavoro è ambientato nello stato federale Tamil Nadu, nell’India meridionale, qui milioni di adolescenti e giovani donne vengono impiegate nelle fabbriche per la produzione di capi d’abbigliamento, al servizio di quel tanto acclamato “fast fashion” che tanti quattrini fa intascare ai grandi marchi internazionali.

Spesso provengono da zone povere e rurali, dove non ci sono fonti di reddito alternative né per loro né per le loro famiglie, anche a causa del persistente declino dell’agricoltura. È in questi villaggi che i “broker”, agendo da intermediari tra le aziende alla ricerca di una manodopera numerosa e docile e una popolazione locale sempre più disperata, ogni anno reclutano migliaia di ragazze.

 

Fashion victims – trailer. videocourtesy of: Alessandro Brasile

Le ragazze vengono portate nelle aziende, dove oltre a lavorare, sono costrette anche a vivere, negli ostelli annessi alle fabbriche – anche se spesso né loro né le loro famiglie e persino alcuni broker sono a conoscenza di questo. Vengono assunte attraverso i cosiddetti schemi di reclutamento e sfruttamento; uno dei più conosciuti è lo ‘Sumangali scheme’.

Secondo questo schema, le ragazze devono lavorare da tre a cinque anni – turni estenuanti, fino a venti ore al giorno, in condizioni pericolose; sono private della libertà di movimento e di comunicare col mondo esterno, e non ricevono uno stipendio mensile, ma solo una modesta somma di denaro per le esigenze quotidiane.


Al termine del periodo stabilito, dovrebbero ricevere il pagamento cumulativo di quanto hanno guadagnato nel corso degli anni, tra i cinquecento e gli ottocento euro. Sognano di poter usare quel denaro come dote per il proprio matrimonio.

Quello che spesso accade in realtà sono incidenti sul lavoro, mancati pagamenti, suicidi, violenza sessuale, e finanche omicidi.

Le stesse ragazze, nel raccontare il proprio passato e futuro, tracciano il quadro della crudeltà quotidiana di un sistema produttivo nel quale le prime fashion victims sono loro stesse, violate nel corpo e nei sogni, per produrre ciò che noi indossiamo tutti i giorni.


 

“Se conoscessimo i nomi e le storie di chi ha fatto i nostri vestiti, cambierebbe il modo in cui li produciamo e indossiamo?”

Segnaliamo questo splendido reportage perché vogliamo premiare il coraggio del regista Alessandro Brasile nell’affrontare un argomento troppo speso taciuto. Nonostante le minacce, il regista insieme a Chiara Cattaneo sono riusciti a portare a termine il lavoro, presentato in anteprima mondiale il 28 marzo al cinema Oberdan all’interno della 29esima edizione del Festival Cinema Africano, Asia e America Latina.

Si tratta di un progetto auto-prodotto dagli stessi registi che ha visto collaborare diversi professionisti, tra cui l’organizzazione Social awareness and voluntary education (Save) che ha supportato la squadra nella realizzazione del documentario in un contesto tanto difficile quanto pericoloso per chi decide di intraprendere un’attività giornalistica o documentaristica percepita come poco gradita.

Siamo sicuri che la visione di queste immagini stimolerà in voi un atteggiamento critico nei confronti di quei brand che ancora oggi adottano sistemi poco etici volti ad una produzione seriale di beni destinati al consumo di massa. Se il consumatore acquisisce maggiore consapevolezza, allora più facile sarà sovvertire le gerarchie di questo sistema che genera ricchezza sulla pelle di giovani innocenti.


– via: osservatoriodiritti.it


– Vimeo: vimeo.com/alessandro.brasile


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