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Art Vibes – Let's share beauty | October 7, 2024

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“Capsula Mundi” - La vita è per sempre

“Capsula Mundi” – La vita è per sempre

| On 26, Lug 2024

Rendere la morte piena di vita”: una proposta culturale, un progetto di design sostenibile, che propone un diverso approccio al tema della morte.


di Redazione Art Vibes


Picture: sx: Anna Aielli e Raoul Bretzel – Capsula Mundi. Photo credit: Francesco D’Angelo; dx: Capsula Mundi – Cube Kerkrade, 2020. Photo credit: Anna Aielli e Raoul Bretzel.


La vita è fatta di poche certezze, c’è un inizio che spesso non ricordiamo e una fine che tendiamo a non voler visualizzare, quasi per esorcizzare il momento.

La morte fa parte della vita e a seconda dei credi e delle visioni spirituali può essere idealizzata non come un punto di arrivo bensì come un nuovo punto di inizio.

Il modo di pensare dominante, terribilmente materialista, induce a prefigurare la morte come il momento in cui il corpo cessa di performare. Biologicamente il ragionamento non fa una grinza, tuttavia sarebbe utile instillare nelle menti quella componente spirituale in grado di offrire una proiezione alternativa di fronte all’inevitabile “fine”.

Sarebbe utile in questo senso preconfigurare nelle menti un concetto di “morte piena di vita”: questo è proprio il claim scelto dal team di ““>Capsula Mundi”, una proposta culturale, un progetto ampio, che propone un diverso approccio al tema della morte.

 

Capsula Mundi - Urna biodegradabile. Photo credit: Paolo Barbieri
Capsula Mundi – Urna biodegradabile. Photo credit: Paolo Barbieri

Fattivamente si tratta di un contenitore dalla forma arcaica e perfetta, quella dell’uovo, realizzato con un materiale biodegradabile, nel quale viene posto il corpo del defunto in posizione fetale, o in alternative le sue ceneri.

La capsula viene messa a dimora come un seme nella terra. Sopra di essa viene piantato un albero, scelto in vita dal defunto, che verrà curato da familiari e amici, come un’eredità per i posteri e per il futuro del pianeta.

Il cimitero assumerà dunque un nuovo aspetto, non più grigie lapidi di pietra ma alberi vivi a formare una foresta, una sorta di “bosco sacro“.

 

COME È NATO IL PROGETTO

Sono i designer Anna Aielli e Raoul Bretzel, ideatori di “Capsula Mundi” a raccontarci la genesi del progetto: “Capsula Mundi” nasce da una riflessione sul ruolo del design. In una cultura distante dalla natura e sovraccarica di oggetti per ogni esigenza della vita, la morte è spesso vissuta come un tabù. Noi pensiamo che questo passaggio inevitabile, così denso di significati, non sia la fine ma l’inizio del percorso di ricongiunzione alla natura.

 

Anna Aielli e Raoul Bretzel - Capsula Mundi. Photo credit: Francesco D’Angelo
Anna Aielli e Raoul Bretzel – Capsula Mundi. Photo credit: Francesco D’Angelo

Partendo da queste considerazioni, abbiamo deciso di ridisegnare la bara (un oggetto pressoché dimenticato dal mondo del design), utilizzando materiali ecologici e riferendoci a dei simboli di vita, laici e universali, quali l’uovo, la posizione fetale e l’albero”.

Seguendo questa direzione i cimiteri assumeranno un nuovo aspetto, non più grigie lapidi di pietra ma alberi vivi che formeranno boschi sacri, luoghi naturali pregni di un particolare significato affettivo in cui andare a passeggiare e portare i bambini a riconoscere gli alberi stessi.

 

L’URNA BIODEGRADABILE CAPSULA MUNDI

Attualmente la Capsula per il corpo è ancora in fase di sviluppo, risulta essere non pronta per il mercato, tuttavia è disponibile per l’acquisto solo la Capsula Mundi per le ceneri e può essere consegnata in tutto il mondo, mentre l’albero non può ancora essere spedito.

 

Capsula Mundi - Box urna biodegradabile. Photo credit: Pietro Pesce
Capsula Mundi – Box urna biodegradabile. Photo credit: Pietro Pesce

Le ceneri vengono inserite nell’urna biodegradabile attraverso un largo foro poi richiuso a vite. Dopo aver interrato l’urna biodegradabile, viene piantato sopra un albero, scelto in vita dal defunto, nel rispetto dell’ecosistema locale.

Caspula Mundi, disponibile nelle versioni “Sabbia” e “Bianca“, viene prodotta in Italia con un sistema di produzione semi-artigianale. Ogni pezzo è quindi leggermente diverso dagli altri, un vero “unicum”.

 

Riduzione dell’IMPATTO AMBIENTALE

Se pensiamo che per produrre una bara oggi si abbatte un albero ad alto fusto, spesso di essenza pregiata e che per tale oggetto, con il più breve ciclo di vita, si genera il più alto impatto ambientale: la crescita di un albero richiede dai 10 ai 40 anni, a fronte di tre giorni di fruibilità del prodotto.

Ogni anno nel mondo vengono tagliati circa 15 miliardi di alberi, lasciando una vera e propria ferita sul nostro pianeta. Gli alberi d’altronde possono vivere senza di noi ma noi non potremmo vivere senza di loro.

 

UN MESSAGGIO UNIVERSALE

Il ciclo biologico di trasformazioni è uguale per tutti gli esseri viventi: Capsula Mundi vuole sottolineare questo valore universale che non va ad interferire con le tradizioni culturali e religiose di ognuno di noi. L’albero evocherà un simbolo di unione tra cielo e terra, segnerà il luogo della memoria della persona scomparsa.

 

Capsula Mundi - Triennale Milano, 2019. Photo credit: Vincenzo Monzino
Capsula Mundi – Triennale Milano, 2019. Photo credit: Vincenzo Monzino

 

I CIMITERI “VERDI”

Le sepolture “verdi sono permesse in molti Paesi ma non ovunque. In Italia l’attuale normativa cimiteriale (il cui nucleo principale risale al “Regio Decreto” del 1934!) pone una serie di ostacoli praticamente insormontabili per le inumazioni “verdi”, come la Capsula Mundi per il corpo. Da poco tempo invece è stato semplificato l’uso delle urne biodegradabili, che di fatto sono equiparate alla dispersione delle ceneri, quindi sotterrabili su terreni pubblici o privati purché distanti da centri abitati, corsi d’acqua, rive etc..

Nei paesi di cultura anglosassone i “cimiteri verdi” invece sono invece diffusi da tempo.

 

RICONOSCIMENTI

Nel corso degli anni i designers sono stati invitati a numerose mostre ed eventi per esporre o presentare Capsula Mundi, a dimostrazione del grande interesse suscitato dal progetto.

Attualmente Capsula Mundi è esposta allo Smithsonian Musem di Washington DC e nel 2017, e i creativi hanno rappresentato l’eccellenza del design italiano in Nuova Zelanda, per l’Italian Design Day. Nel 2019 infine il prototipo della Capsula è stato presentato alla XXII Triennale, curata da Paola Antonelli, Senior Curator al Museum of Modern Art di New York .

 

Capsula Mundi - Cube Kerkrade, 2020. Photo credit: Anna Aielli e Raoul Bretzel
Capsula Mundi – Cube Kerkrade, 2020. Photo credit: Anna Aielli e Raoul Bretzel

– website: capsulamundi.it


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