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Cvtà Street Fest 2021 - A Civitacampomarano la street art è nuovamente di casa

Cvtà Street Fest 2021 – A Civitacampomarano la street art è nuovamente di casa

| On 18, Lug 2021

Non può esserci estate senza Cvtà: nonostante la pandemia, sguardi di artisti internazionali tornano ad incrociarsi nel piccolo borgo molisano.

di Redazione Art Vibes


Picture: Cvtà Street Fest 2021 – Civitacampomarano: murale di Cristian Blanxer.


Lo scorrere delle ore e dei giorni, misurazione del tempo che l’uomo si è dato convenzionalmente nella sua vita, è una percezione individuale che varia nell’intimo di ciascuna persona. A Civitacampomarano, un grappolo di case arroccate e scolpite sulla pietra arenaria in provincia di Campobasso, in Molise, che conta meno di trecento abitanti, il tempo scorre diversamente perché giovani e anziani vivono in sinergia il presente del loro paese e perché il futuro, qui, è un’incognita tra chi parte e va via per lavoro e chi abbandona questa vita.

Per questo, nonostante la pandemia e gli effetti collaterali come lockdown, zone rosse e difficoltà di spostamento e organizzazione, Cvtà Street Fest, ideato nel 2016 dall’artista Alice Pasquini, anche quest’anno torna, seppur sotto una veste differente e non vero e proprio festival di street art.

Dopo l’edizione 2020, infatti, che ha visto coinvolta la comunità con l’installazione di opere coordinate via Zoom dagli artisti a distanza, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di raccogliere energie e sforzi per chiamare in Molise gli artisti Cristian Blanxer e Thiago Mazza, in due sessioni differenti: lo spagnolo è stato a a Civitacampomarano dal 17 al 24 giugno, mentre il brasiliano ha lavorato dal 1° al 7 luglio.

 

Cvtà Street Fest 2021 - Civitacampomarano: murale di Victor Garcia Repo
Cvtà Street Fest 2021 – Civitacampomarano: murale di Victor Garcia Repo

Spagna, Brasile e un piccolo paese che funge da fulcro per una nuova rinascita artistica e personale: «Il Paese Sudamericano è stato uno dei più messi in ginocchio a causa del Covid-19 così come l’Italia e la Spagna all’inizio della pandemia – spiega Alice PasquiniCivitacampomarano ha vissuto due mesi di zona rossa a inizio 2021 con solamente i negozi alimentari aperti e l’insegna della farmacia accesa: qui il coronavirus è arrivato, con 30 casi che in una popolazione ristretta equivale al 10 per cento, sono morte due persone, ma immaginate la preoccupazione per i residenti anziani. Così con questi spiragli di normalità all’orizzonte, abbiamo voluto riportare quella che è diventata la “normalità” di questo borgo, la street art è di casa e abbiamo scelto due artisti che possono vivere anche loro questa esperienza come ripresa della propria vita artistica ed espressiva».

L’identità peculiare del luogo, a cui si aggiungono i suoi simboli storici e culturali e antropologici, sono i tratti distintivi che hanno nutrito l’ispirazione per i due artisti.

Cristian Blanxer modella i suoi volti intersecando e sovrapponendo armoniosamente le silhouette dei lineamenti facciali con paesaggi naturali, urbani oppure onirici. Thiago Mazza, attratto da composizioni colorate sospese tra flora e fauna, ha studiato la vegetazione di Civitacampomarano per realizzare la sua opera. Opere site-specific che si inseriscono di fatto in una pinacoteca già ricca e attrattiva non solo per turisti, ma per gli stessi artisti internazionali: le mura esterne delle abitazioni del paese, ora screpolate, ora nuovamente frizzanti, negli anni hanno alimentato un pellegrinaggio innescando visite guidate per veri appassionati.

 

Cvtà Street Fest 2021 - Civitacampomarano: murale di Thiago Mazza
Cvtà Street Fest 2021 – Civitacampomarano: murale di Thiago Mazza

Cvtà Street Fest 2021 - Civitacampomarano: murale di Thiago Mazza
Cvtà Street Fest 2021 – Civitacampomarano: murale di Thiago Mazza


Alice Pasquini, rispondendo sei anni fa all’appello di un gruppo di giovani animatori di una cittadina semiabbandonata in provincia di Campobasso, ha scoperto che si trattava Civitacampomarano, città di origine della sua famiglia materna.

Da allora, instancabilmente, ha coinvolto colleghi street artist di ogni parte del mondo, impegnandoli nella libera interpretazione della ricostruzione artistica della bellissima cittadina: «Ogni anno ci sono meno persone, la natura si riappropria degli spazi e ciclicamente i residenti abbandonano le vecchie case pericolanti per andare nella zona nuova. Luoghi così sono destinati a scomparire eppure con Cvtà abbiamo dimostrato che la comunità esiste e resiste. Da utopia si è trasformato in economia, sono arrivati turisti, cittadini stranieri hanno comprato casa qui, la volontà di fare Cvtà nasce perché ho visto la reazione degli abitanti, la loro resilienza è commovente».


 

“…Luoghi così sono destinati a scomparire eppure con Cvtà abbiamo dimostrato che la comunità esiste e resiste. Da utopia si è trasformato in economia…”

La resilienza passa anche dall’arte. Una determinazione contro lo spopolamento, una forma di resistenza colorata e dai forti legami simbolici. È un modo di ripartire dal territorio e valorizzarlo contrastando l’abbandono e il degrado di una parte d’Italia spesso ingiustamente dimenticata. La street art si è appiccicata sulla pelle rugosa di Civitacampomarano e come ricorda la scritta “resiste” realizzata da Biancoshock durante la prima edizione, ci pensano ancora gli abitanti del luogo a ricordare a tutti che loro “esistono”.

 

Le parole dell’ideatrice Alice Pasquini

Con gli ultimi interventi, Civitacampomarano può vantare quasi 60 opere tra grandi muri, installazioni e opere su porte. Un unicum in Italia per lo spirito che alimenta dal 2016 il festival: «Nonostante tutte le difficoltà, assieme agli abitanti di Civitacampomarano vogliamo mandare ancora un messaggio di continuità – racconta Alice Pasquini, ideatrice del Cvtà Street Fest – La peculiarità di questa edizione ha permesso agli artisti di vivere il paese in un rapporto più intimo e delicato e questo ha permesso di entrare ancor più in contatto con gli abitanti, conoscere gli usi, costumi, lo spirito che anima questo festival.

Emma, la più giovane delle bambine di Civitacampomarano, ritratta da Cristian Blanxer e Victor Garcia Repo, è il simbolo della resistenza di quei pochi bambini che qui crescono come se il festival fosse la realtà, la loro normalità. Thiago Mazza qui ha assaporato la cultura del rispetto della natura che è molto lontana se vivi in grandi metropoli. Qui il tempo e lo spazio sono dilatati, un aspetto prezioso e incontaminato e i murales mai come quest’anno si sono inseriti perfettamente nel contesto».


 

“…La peculiarità di questa edizione ha permesso agli artisti di vivere il paese in un rapporto più intimo e delicato e questo ha permesso di entrare ancor più in contatto con gli abitanti, conoscere gli usi, costumi, lo spirito che anima questo festival…”


– via: Art Vibes submission – photo courtesy of: Cvtà street fest


– website: cvtastreetfest.it


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