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Banksy - Graffiti a Venezia: il bambino naufrago

Banksy – Graffiti a Venezia: il bambino naufrago

| On 14, Mag 2019

Non c’è ancora l’ufficialità ma il graffito apparso in laguna è in pieno stile Banksy.

di Redazione Art Vibes


Picture: ©Lapo Simeoni (Artribune).


Non colpisce mai a caso, e quando lo fa la sua arte fa molto rumore.

Banksy torna in Italia e sceglie Venezia come città per ospitare la sua ultima opera. In questi giorni ha aperto i battenti la Biennale dell’Arte, quale migliore occasione per sfruttare la kermesse come cassa di risonanza mediatica.

Seppur non vi sia ancora la rivendicazione ufficiale dell’artista sul suo account Instagram, lo stile lascia poco spazio a ogni dubbio ma soprattutto è il concept dell’opera stessa che fa immediatamente pensare al suo estro creativo.

Nell’area di Campo Santa Margherita sulla parete scrostata di un edificio di Dorsoduro, a livello dell’acqua, appare la figura di un bambino sopravvissuto ad uno sbarco. Indossa il giubbetto di salvataggio e alza verso il cielo un razzo segnaletico che emana un fumo denso di colore rosa, un lampo di luce, un bagliore di speranza.

Cavalcando volutamente l’onda patinata della Biennale, Banksy lancia l’ennesimo grido per mantenere viva l’attenzione sul fenomeno migratorio. Non è la prima volta che l’artista si confronta con questo tema, già a Calais si era prodigato nel realizzare opere a favore dei profughi.

A Venezia però l’ossimoro è stridente, nel tempio temporaneo dell’arte contemporanea va in scena una provocazione dal sapore fortemente reale, un’opera malinconica e tremendamente vera.


– via: artribune.com – top image, credit & courtesy: Lapo Simeoni.


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