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Franco Fontana - Entusiasmo ed ispirazione

Franco Fontana – Entusiasmo ed ispirazione

| On 22, Giu 2017

“Non esiste quello che vedete, esiste quello che fotografate”.

di Redazione Art Vibes


Picture: Franco Fontana – Puglia, 1987. ©Franco Fontana


Franco Fontana, classe 1933, ha cominciato a dedicarsi alla fotografia amatoriale nei primi anni Sessanta, allestendo la prima personale a Modena nel 1968; poliedrico, camaleontico, eclettico, si è cimentato con il paesaggio, con il nudo, con il reportage, con la fotografia fine art e con le polaroid, senza disdegnare la pubblicità, la moda o altri lavori commerciali.

All’inizio degli anni Settanta era già affermato come autore del colore. La sua è stata una scelta contro la convinzione che la fotografia “alta” fosse esclusivamente in bianco e nero; scelta portata avanti proprio negli anni in cui la cultura “bassa” popolare entrava nel mondo dell’arte fotografica ridefinendone i confini.
Secondo Fontana il colore rappresenta un modo diverso di vedere le cose, di più difficile utilizzo rispetto al bianco e nero. Un uso personale del colore, squillante e vivo, reale e astratto nello stesso tempo, unito all’originale interpretazione del paesaggio lo ha reso famoso a livello internazionale.
Cancellare per evidenziare, giungere alla significazione, mirare alla sintesi delle cose affinché un oggetto si trasformi in soggetto, la sua è una fotografia creativa che non illustra o rappresenta ma esprime.

Sue fonti d’ispirazione sono la natura e la luce dalle quali sono nati i famosi paesaggi, dove l’uomo è un’ombra che si confonde con essi, dove il corpo e gli oggetti assumono la leggerezza e l’inconsistenza di fantasmi.

 

Franco Fontana - Basilicata, 1987
Franco Fontana – Basilicata, 1987. ©Franco Fontana

Riportiamo per intero poiché molto significativa e densa di contenuti l’intervento (lectio di fotografia) tenuta dal maestro Fontana al MAXXXI di Roma, punto di partenza per riflettere sul modo in cui ci relazioniamo alla realtà e al paesaggio.


“La fotografia per me non è né un mestiere né una professione, ma è la realtà della mia vita, è quella scelta che mi dona la qualità perché la vivo con entusiasmo, creatività e rischio, esprimendomi per quello che penso, testimoniando con gli occhi che vogliono vedere e capire con il pensiero per credere in quello che si vede.

Fotografare è un atto di conoscenza, è possedere. Quello che si fotografa non sono immagini ma è una riproduzione di noi stessi, così come quando fotografo un paesaggio, è il paesaggio che entra in me e si fa “l’autoritratto” per esistere al meglio, autentificandosi perché esiste solamente quello che si fotografa. Il fotografo si dissolve nelle sue fotografie e diventa lui stesso la fotografia e si annulla sempre davanti al soggetto che fotografa. La fotografia è ciò che facciamo di essa, quello che fotografiamo non è quello che vediamo ma quello che siamo perché si scopre nel mondo solamente quello che ci portiamo dentro, ma abbiamo bisogno del mondo per scoprirlo e testimoniarlo come vorremmo che fosse.

 

Franco Fontana - Texas, 1979
Franco Fontana – Texas, 1979. ©Franco Fontana

Esiste nel fotografo quell’istinto che precede l’intuizione creativa per esprimere la sua fecondità e donare tutto se stesso in quel momento. Anche in fotografia l’attimo che illumina e concepisce quello che vede è come un colpo di fulmine e la creatività non illustra, non imita ma interpreta diventando la ricerca della verità ideale.

Che cosa è la creatività? Come prima impressione la determinerei una presenza dell’intelligenza, una nota distintiva della personalità, fatta di invenzione, emozione, fantasia, versatilità, agilità, un pensiero avventuroso che fa a pezzi le regole, aperto a nuove esperienze che cerca sempre nuove risposte, interpretando il mondo che ci circonda che è fatto di persone, di paesaggi, di orizzonti, di cieli, di colori e di tante altre variopinte situazioni, testimoniando e interpretando in modo sconvolgente e differente da quel quotidiano ripetitivo che si conosce assumendosi la responsabilità dei risultati perché la fotografia creativa non deve riprodurre ma interpretare rendendo visibile l’invisibile; anche se l’invisibile non è il contrario del visibile perché il visibile ha in sé un velo sottile di invisibile e l’invisibile è la contropartita segreta del visibile.

 

Franco Fontana - Urban landscape, Los Angeles, 1991
Franco Fontana – Urban landscape, Los Angeles, 1991. ©Franco-Fontana

Perché il colore? Perché bisogna far capire che la creatività con l’aiuto del colore anche in fotografia non è sinonimo di creazione arbitraria ma è un movimento che genera vita e non sofferenza, con valenza positiva per tutti. Il colore è anche una sensazione fisiologica, interpretazione psicologica ed emozionale, modo e mezzo di conoscenza ed è per questo fondamentale soprattutto nella fotografia. Come diceva Paul Klee: “Il colore è il luogo e il dove l’universo e la mente si incontrano”.


La forma è la chiave dell’esistenza. Io cerco di esprimerla in fotografia testimoniandola nello spazio in correlazione con le cose coinvolte in esso che non è ciò che contiene la cosa ma è ciò che emerge in relazione alla cosa, che può essere un paesaggio, una persona, un albero, un’automobile, un ambiente, ecc.

Tutto ciò che ci circonda può essere ripreso per essere testimoniato con significato. Non si può conoscere l’essenza delle cose se si crede solamente che un fiore sia solo un fiore, che una nuvola sia solo una nuvola, che il mare sia solo il mare, che un paesaggio sia solo un paesaggio, ciò vorrebbe dire che la conoscenza si limita alla superficie senza coscienza e così tutti i rapporti umani, senza capire la loro esistenza e il loro contenuto, limitando la loro verità e identità.”


 

“La creazione fotografica assoluta nel suo aspetto più libero rinuncia ad ogni riproduzione della realtà”.

Otto Steiner

Le fonti dell’arte sono l’entusiasmo e l’ispirazione, in una parola la vitalità è una parte importante dell’immaginazione e quelli che non immaginano amputano la parte creativa del loro pensiero, perché è più facile ragionare razionalmente che immaginare e creare, ma è solo immaginando che si può fare il giro del mondo in un giorno invece che in ottanta. Quelli ancorati al ragionamento perdono il loro equilibrio davanti al cambiamento, eppure bisogna cambiare sempre per rimanere quello che si è. Così come la Natura insegna (se voi guardate un albero cambia per continuare a sopravvivere, il giorno che non cambierà più morirà).

Per concludere non è quello che voglio che mi rende felice ma è ciò che ottengo da quello che la vita mi porta.

 

Franco Fontana - Puglia, 1978
Franco Fontana – Puglia, 1978. ©Franco Fontana

Franco Fontana - Paysage imaginarie, 1995
Franco Fontana – Paysage imaginarie, 1995. ©Franco Fontana

– photo credits: ©Franco Fontana


Further reading:

– website: francofontanaphotographer.com


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