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An Arctic Decade - 10 years of Glacial Movements

An Arctic Decade – 10 years of Glacial Movements

| On 12, Dic 2016

Plunge celebra i dieci anni di Glacial Movements con i live di quattro fra i maggiori protagonisti della ricerca elettronica contemporanea.

di Redazione Art Vibes


Giovedì 22 dicembre 2016, nel terzo appuntamento della stagione presso Masada ed ultimo per l’anno solare 2016, Plunge presenta An Arctic Decade, one-day festival celebrativo per i dieci anni dell’etichetta discografica romana Glacial Movements. L’evento ospita quattro live set ad opera di altrettanti artisti che hanno fornito alcune decisive interpretazioni sonore dell’area semantica del “ghiaccio”, comun denominatore della forte impronta curatoriale della label e del suo catalogo. L’occasione vede la prima italiana del britannico Robin Storey, in arte Rapoon, già fondatore del seminale collettivo e laboratorio post-industriale Zoviet France e autore di un lungo percorso di indagine dei meandri più oscuri e tenebrosi dell’ethno-ambient, riscoprendo tracce sonore occulte idealmente sepolte sotto una spessa coltre di ghiaccio.

 

Glacial Movements
Glacial Movements

Prima di lui, il francese Philippe Petit presenta un live dalla fortissima componente performativa, centrato sull’ interazione fra roventi suggestioni drone e raggelanti escursioni elettroacustiche. Ai due ospiti internazionali si affiancano le performance di due eccellenze italiane: Enrico Coniglio, fra i maggiori ricercatori nell’ambito del paesaggio sonoro e già ospite di Plunge a Febbraio assieme a Giovanni Lami, esegue una “topofonia” dei punti di fusione e solidificazione del paesaggio acquatico. Un’introduzione teorica e pratica al microambiente del “glaciale” che vedrà il suo punto di fuga nella performance conclusiva ad opera di Netherworld, il progetto solista del fondatore di Glacial Movements Alessandro Tedeschi, i cui elementi sonori sono in buona parte prelevati on-site dall’ecosistema acustico dell’Artide: l’isolazionismo atmosferico ed emotivo si incontra e sublima con pulsioni ritmiche di matrice dub-techno, a completare le celebrazioni per la “decade artica” di una penetrante idea di suono.

 

Rapoon - Robin Storey
Rapoon – Robin Storey

RAPOON (UK) // dark-ambient, ethno-ambient, post-industrial


Nato nel 1955 a Cumbria, in Inghilterra, Robin Storey è compositore e artista pluridisciplinare. Negli anni Ottanta, mentre concludeva i suoi studi presso l’Università di Sunderland e lavorava come tecnico del suono e video per varie compagnie locali, ha sviluppato un forte interesse per la manipolazione sonora seguendo lezioni di composizione sperimentale ed elettronica, cimentandosi in esecuzioni di lavori di Karlheinz Stockhausen. Nel 1980 ha contribuito alla fondazione degli Zoviet France, di cui è rimasto membro fino al 1992.
Nello stesso anno ha avviato il percorso solista a nome Rapoon, un “enigma post-industriale”, pubblicando il primo album “Dream Circle“. E’ anche attivo nell’ambito dell’arte visiva e del cinema: le sue opere sono state ospitate nelle collezioni di alcune prestigiose gallerie d’arte e i suoi film d’animazione astratti rimangono ad oggi un vero e proprio fenomeno di culto. Ha inoltre realizzato colonne sonore per film indipendenti di successo quali “The Three Trials” di Randy Grief, “I Am Here” di David Holmes ed “Efflacted” di Nadine Shamounki. In ambito musicale ha collaborato, fra gli altri, con artisti del calibro di Hans-Joachim Roedelius, Steven Wilson, Nocturnal Emissions, Randy Grief e condivide da tempo i progetti Reformed Faction con Mark Spybey (DVOA) e Hank And Slim con Nigel Ayers. Nel 2011 la sua produzione si è estesa all’ambito della danza grazie alle collaborazioni con Johanna Devi ed Eva Balzar.

 

Philippe Petit
Philippe Petit

PHILIPPE PETIT (F) // electroacoustic, ambient-drone, experimental


Philippe Petit è compositore, musicista e “agente di viaggi musicali”. Nei suoi lavori, utilizza strumenti inusuali e talvolta autoprodotti, tra cui spiccano il salterio elettrico, il cimbalon a martello, drum guitar prodotte su misura e turntables, in aggiunta a sintetizzatori e computer per la costruzione di stratificazioni elettroniche e processare suoni acustici e field recordings.
Nei suoi soundscape rientrano anche oggetti di vario genere: pezzi di legno, pietre sonore, oggetti percussivi. Attivo dagli anni Duemila, si è esibito in festival internazionali in Europa, Canada, Messico, Usa, Australia e Asia e ha pubblicato i suoi lavori per etichette come Aagoo, Monotype, Beta-Lactam Ring, Sub Rosa, Home Normal e Important Records. E’ a sua volta titolare delle etichette di culto Pandemonium RdZ e BiP_HoP.

 

NETHERWORLD (I) // ambient-drone, ambient-dub, dub-techno


Netherworld è il moniker di Alessandro Tedeschi, sound artist e musicista italiano con base a Roma. I suoi soundscape sono costituiti principalmente da manipolazioni estreme di frammenti musicali e field recordings provenienti da paesaggi sonori artici e registrate on-site: il rumore del movimento di masse di ghiaccio, il suono dell’aurora boreale, il respiro del vento glaciale.
Netherworld ha pubblicato diversi lavori per etichette come Fario, Angle Rec., Umbra e Taleem. Tedeschi è il fondatore e direttore artistico di Glacial Movements.

Fondata nel 2006 l’etichetta si è caratterizzata sin dal principio per una fortissima impronta curatoriale, che ruota attorno all’idea del “ghiaccio” e del “glaciale” come luoghi estetici da cui partire per una profonda ricerca nella natura suggestiva, immersiva ed emozionale del suono.
La label rappresenta oggi un punto di riferimento discografico chiave per gli artisti e gli ascoltatori interessati alla ricerca musicale elettronica ed elettroacustica in senso ampio, ed è divenuta una base fondamentale per alcuni fra i principali esponenti della sperimentazione sonora internazionale, fra cui Loscil, Bvdub, Francisco López, Celer, Aidan Baker, Rapoon, Philippe Petit e molti altri.

 

Netherworld - Alessandro Tedeschi
Netherworld – Alessandro Tedeschi

Enrico Coniglio - photo credit: Piero Dri
Enrico Coniglio – photo credit: Piero Dri

ENRICO CONIGLIO (I) // soundscape, electroacoustic, field recordings


Chitarrista e sound artist, Enrico Coniglio è un musicista la cui ricerca è principalmente improntata sull’estetica dei paesaggi. Partendo dalla curiosità di sperimentare attraverso variazioni tonali nel contesto dell’ambient music, con particolari riferimenti al paesaggio sonoro della laguna veneziana, la sua ricerca ha mirato all’investigazione dell’identità sonora perduta di luoghi e ambienti e dell’evoluzione dei territori.

Membro dell’Archivio Italiano Paesaggi sonori, ha pubblicato per etichette come Fluid Audio, Crónica, Glacial Movements, Hypnos, Psychonavigation, Silentes, Touch/Spire e preso parte a progetti quali Tavoloparlante (con Nicola Di Croce), Lemures (con Giovanni Lami), Aqua Dorsa (con oophoi), Herion (con Emanuele Errante e Elisa Marzorati) e il progetto open source Exquisite What. Nel 2013 ha avviato il side-project ambient-folk My Home, Sinking.
Assieme a Leandro Pisano gestisce la net label Galaverna.


Exhibition info: An Arctic Decade – 10 years of Glacial Movements

When: 22 dicembre 2016, ore 21:00.
Where: Masada, Viale Espinasse 41, Milano. 
ingresso: tessera + sottoscrizione


Further reading:

– Plunge: plungearts.wordpress.com


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