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Tra clave e teorie da medioevo

Tra clave e teorie da medioevo

| On 18, Set 2017

Siamo donne, persone, esseri umani, non siamo oggetti, non siamo corpi, siamo.

di Annalisa Grassano


Sono abbastanza vecchio per ricordarmi donne più accorte. Una donna aggredita da un cingalese alle tre di mattina un tempo non ci sarebbe mai stata. La donna porta con sé l’idea del corpo, l’idea della preda. Se si trova in una zona di periferia, sola in mezzo alla strada, può anche essere oggetto di un’aggressione, Non giustifico gli stupratori gli darei 30 anni di carcere, ma serve attenzione e cautela da parte delle donne. Se cammina un uomo solo alle tre di notte non gli succede niente, se cammina una bella ragazza, magari vestita in modo provocante, e si trova in determinati ambienti, si espone. Qui tutti vogliono fare tutto. Io non sono un maschilista, ma il corpo della donna è oggetto e fonte di desiderio da parte dell’uomo. È un istinto, sarà primordiale, sarà ancestrale, quello che volete.Molte volte servirebbe un minimo di cautela”.

Queste sono le sconcertanti dichiarazioni del senatore Vincenzo D’Anna a Radio Cusano Campus.

Quindi fatemi capire bene, se una donna cammina da sola di notte magari vestita in modo provocante(?) in qualche modo merita di essere stuprata, perché gli uomini sono esseri depensanti, incapaci di intendere e volere e mossi principalmente da istinti animali.
Ah ecco, ora sì che mi è tutto chiaro, però c’è una cosa che non mi torna, e le due americane a Firenze? Non solo non erano tutte sole ma addirittura scortate da una gazzella della polizia, peccato che in quel caso gli stupratori fossero i poliziotti. Ah ma in che mondo viviamo, non ci sono più gli stupri di una volta.
E poi se ti metti il tacco 12 e la minigonna insomma che pretendi, dice bene il senatore ”La donna porta con sé l’idea del corpo, l’idea della preda.
Donna sei una preda, mettitelo in testa, perché l’uomo è un troglodita mosso principalmente da istinti ancestrali, insomma un primitivo che pur non girando più con la clava è ancora l’amabile rozzo ominide di un tempo.
Meno male che c’è il senatore a darci le sue dritte altrimenti come faremmo, noi povere deficienti, corpi che camminano, oggetti.

Siamo dunque oggetti caro senatore? Perché il suo discorso surreale a questo mi fa pensare, ad oggetti inanimati, ed è fortunato perché in questo nuovo anno mi sono promessa di conservare dei toni pacati e controllati, in altri tempi le avrei detto dove mettere le sue adorabili linee guida antistupro, oggi no, mi limiterò a cancellarle dalla mia testa.

Farò finta di non aver sentito e letto le sue parole, farò finta di aver capito male, perché mi è più comodo, perché pensare che al mondo vi siano ancora queste convinzioni, queste teorie da medioevo mi uccide, uccide il mio amore per l’uomo in quanto essere pensante, uccide la speranza di un mondo popolato da individui migliori, da persone illuminate, uccide la mia voglia di cercare di capire come può essere giunto a tali offensive deduzioni. Offensive per tutte quelle donne che vittime di stupri sono state accusate di aver “provocato” i loro aggressori con l’abbigliamento, all’atrocità di una tragedia si aggiunge l’atrocità di un pregiudizio primitivo, disgustoso, maschilista, misogino, che in maniera vergognosa quasi giustifica e legittima l’uomo/bestia. Offensive anche per il genere maschile che lei confina nella terra degli istinti più biechi e nell’assenza di pensiero critico e di consapevolezza.

Siamo donne, persone, esseri umani, non siamo oggetti, non siamo corpi, non siamo nemmeno “belle ragazze” (nel senso in cui lo dice lei), siamo. E lei invece chi è? o meglio chi vuole essere?
Vuole essere un uomo o solo un primitivo attaccato alla sua clava?

Vi lascio alla bellissima serie fotografica “Well, What Were You Wearing?” (Allora, come eri vestita?) della fotografa americana Katherine Cambareri, immagini di abiti indossati da donne stuprate nel giorno della violenza. Non esiste nessun vestito che possa giustificare una violenza MAI, punto e basta.

 

Katherine Cambareri - Well, What Were You Wearing
Katherine Cambareri – Well, What Were You Wearing

Katherine Cambareri - Well, What Were You Wearing
Katherine Cambareri – Well, What Were You Wearing

Katherine Cambareri - Well, What Were You Wearing
Katherine Cambareri – Well, What Were You Wearing

Katherine Cambareri - Well, What Were You Wearing
Katherine Cambareri – Well, What Were You Wearing

Katherine Cambareri - Well, What Were You Wearing
Katherine Cambareri – Well, What Were You Wearing

Katherine Cambareri - Well, What Were You Wearing
Katherine Cambareri – Well, What Were You Wearing

Further reading:

– “Well, What Were You Wearing?” photography series: katcphoto.com


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