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Martina Melilli - Il giorno che ci siamo imbarcati su questa grande nave bianca

Martina Melilli – Il giorno che ci siamo imbarcati su questa grande nave bianca

| On 24, Ott 2019

Storia, realtà, identità: in scena a Spazio Labo’ l’arte audiovisiva di Martina Melilli, una rappresentazione dell’immaginario individuale e collettivo legato alla memoria.

di Redazione Art Vibes


Picture: ©Martina Melilli – Mum I’m sorry.


Il giorno che ci siamo imbarcati su questa grande nave bianca è l’occasione per conoscere da vicino, e per la prima volta insieme in una mostra, l’ultima produzione di Martina Melilli, artista audio-visiva e regista italiana che negli ultimi anni ha focalizzato la sua attenzione sulle tematiche della memoria, dell’archivio personale, dell’identità individuale, sociale e nazionale. E della labilità di definizione di ciascuna di queste categorie.

E, come spesso capita, lo ha fatto a partire dall’urgenza di indagare una peculiarità della sua storia familiare: il rapporto con lo sradicamento e lo spaesamento di parte della sua famiglia paterna, padre compreso, nata e residente in Libia fino agli anni ’70 e costretta a rientrare forzatamente in Italia a seguito del colpo di stato di Gheddafi.

È dal 2010, con l’inizio del progetto Tripolitalians, tuttora in corso, che Melilli mette in piedi un processo di indagine attorno alla questione della comunità libico-italiana che appunto dal 1970 si è formata in Italia. I nonno di Martina, Antonio Melilli, nato e cresciuto a Tripoli tra gli anni ‘30 e gli anni ‘60 quando la Libia era colonia italiana, è stato, insieme alla sua famiglia, tra i ventimila italiani costretti ad abbandonarla nel 1969: uomini, donne e bambini rimpatriati d’urgenza e senza possibilità di scelta in Italia, un paese che gli ha accolti come stranieri, dubbiamente affidabili e possibili usurpatori di risorse.

A partire da Tripolitalians, Melilli realizza negli anni altri progetti, prevalentemente nella forma del cortometraggio, come Il quarto giorno di scuola / The fourth day of school, del 2015, Italian-African rhyzome. A choreography for camera (+voice), del 2017, e Mum, I’m sorry, sempre del 2017.

 

Mum, I’m sorry / teaser. video courtesy of: Martina Melilli

Martina rintraccia le rotte degli spostamenti della sua famiglia creando costanti collegamenti tra la sua vicenda personale e le vicende esterne, sconosciute, di altre umanità che hanno vissuto o stanno vivendo percorsi di vita simili, con una forte eco alla contemporaneità di tutti.

 

Martina Melilli - Mum I’m sorry
©Martina Melilli – Mum I’m sorry

La mostra personale di Martina Melilli, a cura di Laura De Marco e organizzata in collaborazione con Home MoviesArchivio Nazionale del film di famiglia per la XII edizione del festival Archivio Aperto, sarà inaugurata a Spazio Labo’ giovedì 31 ottobre alle ore 20.30 alla presenza dell’autrice e sarà visitabile, a ingresso libero, dal 4 novembre al 19 dicembre 2019, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18.30.

Sempre giovedì 31 ottobre, alle ore 18 presso la sede di Home Movies, in via Sant’Isaia 18 a Bologna, sarà possibile assistere alla proiezione del film di Martina Melilli “My Home, in Libya”.

Sabato 30 novembre, dalle 15 alle 18.30 presso la galleria di Spazio Labo’, Martina Melilli condurrà un laboratorio pratico riservato a un gruppo di 15 persone massimo dal titolo “Non è quello che credi”, sul potenziale narrativo e il valore degli oggetti personali e delle storie di vita che portano con sé.

 

Martina Melilli - Mum I’m sorry
©Martina Melilli – Mum I’m sorry

Martina Melilli - Mum I’m sorry
©Martina Melilli – Mum I’m sorry

 

Martina Melilli – Note biografiche

Martina Melilli (1987) è un’artista audio-visiva e regista che dopo la laurea in Arti Visive allo IUAV approfondisce gli studi in cinema documentario e sperimentale alla LUCA School of Art di Bruxelles. Il suo approccio è spesso di tipo antropologico e documentaristico.

Si interessa alla rappresentazione dell’immaginario individuale e collettivo legato alla memoria, alla Storia, alla realtà e all’identità; la relazione tra l’individuo e lo spazio che lo circonda: il movimento attraverso questo spazio e il senso di appartenenza; la connessione e il confronto tra l’intimo e l’universale. Gli archivi e le collezioni sono materiale di lavoro e sperimentazione. I suoi media principali sono il video, la fotografia, il testo, il suono, il collage, e spesso utilizza dinamiche partecipative e relazionali, e la promozione del documentario di creazione, come strumento, organizzando workshop e curando rassegne e mostre, filmiche e non.

 

Trailer Il quarto giorno di scuola / The fourth day of school. video courtesy of: Martina Melilli

Martina Melilli - Il quarto giorno di scuola / The fourth day of school
©Martina Melilli – Il quarto giorno di scuola / The fourth day of school

Martina Melilli - Il quarto giorno di scuola / The fourth day of school
©Martina Melilli – Il quarto giorno di scuola / The fourth day of school

– via: Art Vibes submission – images courtesy of: Spazio Labo’


Exhibition info: Martina Melilli – Il giorno che ci siamo imbarcati su questa grande nave bianca, a cura di Laura De Marco.

When: 31 ottobre – 19 dicembre 2019.
Where: Spazio Labo’ | Photography, Strada Maggiore 29, Bologna.


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