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Carlo Mattioli - Labirinto della Masone

Carlo Mattioli – Labirinto della Masone

| On 27, Mag 2017

Una pittura al limite della sinestesia in grado di catturare profumi, materie e atmosfere.

di Redazione Art Vibes


Picture: Carlo Mattioli – Paesaggio, 1980, olio su tela, 150×120 cm, collezione privata.


È il grande pittore Carlo Mattioli (1911-1994) il protagonista della nuova mostra estiva al Labirinto della Masone, che apre al pubblico sabato 27 maggio. Esposizione che intende essere, insieme, un omaggio di Franco Maria Ricci a Mattioli, concittadino e amico con il quale condivideva lo stretto legame con la città di Parma e il suo territorio, e una nuova occasione di avvicinarsi a un’opera che continua ad affascinare per i suoi splendori e per la feconda ricchezza dei linguaggi che in essa si sono fusi.

Un artista essenziale, Mattioli, contemplativo, ma affascinante nella sua sobrietà, una pittura al limite della sinestesia, che riesce a catturare profumi, materia, atmosfera, ma in grado di farsi carico anche di forti suggestioni letterarie, derivate dalla conoscenza e dalla frequentazione di poeti e letterati come Luzi, Bertolucci, Testori e Garboli.

Modenese di nascita ma parmigiano d’adozione, Mattioli è stato una delle figure più rilevanti nell’arte italiana del Novecento. Costituita da una sessantina di opere, molte delle quali inedite, accuratamente scelte nella vasta produzione del pittore da Sandro Parmiggiani e Anna Zaniboni Mattioli, nipote dell’artista e responsabile dell’Archivio, la mostra copre trent’anni dell’opera del Maestro, dal 1961 al 1993 e presenta i dipinti più rappresentativi dei cicli che hanno reso noto Mattioli: dagli intensi Nudi alle materiche Nature morte, dai rivisitati Cestini del Caravaggio ai poetici Alberi e ai personalissimi Ritratti, dai sublimi Paesaggi alle luminose Spiagge della Versilia, dalle Aigues Mortes ai Campi di grano e papaveri.

 

Carlo Mattioli - Nudo coricato, 1970, olio su tavola, 28x52,5 cm, collezione privata
Carlo Mattioli – Nudo coricato, 1970, olio su tavola, 28×52,5 cm, collezione privata

 
Nella prima sezione della mostra sfilano oltre venti straordinari dipinti in cui prevalgono paste spesse e materiche con colori terrosi e bui o all’opposto chiarissimi e impalpabili tra cui diversi Nudi coricati, che – scriveva Roberto Tassi – “hanno l’immobilità attonita di una catena di colline, cui formalmente sono equiparabili”; le Nature morte, dove gli oggetti sono suggestioni per dipingerne l’essenza, i Cestini del Caravaggio con il celeberrimo dipinto del Merisi mescolato, diviso, colorato, una icona rivisitata in chiave morandiana e i meravigliosi Paesaggi con gli inconfondibili alberi di Mattioli immersi nella luce accecante estiva, tra cui lo splendido albero rosa del 1980 immagine della rassegna.

Grande attenzione nella mostra al Labirinto è rivolta ai Ritratti che occupano una grande parte nell’opera di Mattioli fin dagli esordi. Accanto al celebre Autoritratto con Anna del 1982 sono esposti alcuni ritratti dedicati a De Chirico, Guttuso, Manzù, Carrà, Longhi, Rosai, insieme a quattro ritratti di Giorgio Morandi del 1969 per la prima volta affiancati. Ritratti meditati e su cui Mattioli ha molto lavorato, restituendoci nei tratti e nei colori l’anima dell’artista rappresentato.

 

Carlo Mattioli - Autoritratto con Anna, 1982, olio su tela, 80x70 cm, collezione privata
Carlo Mattioli – Autoritratto con Anna, 1982, olio su tela, 80×70 cm, collezione privata

La terza e ultima parte della mostra è dedicata ai grandi Paesaggi, le opere forse più famose, che si dispiegano per tutti gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta con la loro matericità dai colori intensi, dove si sente forte l’amore di Mattioli per la natura e il suo perdersi dentro alcuni di questi bellissimi squarci: i Campi di papaveri, i Boschi, le Ginestre, le Lavande e le Aigues Mortes. “Questi cicli sono anche – afferma Anna Mattioliuna meditazione ininterrotta sull’essenza del dipingere. Mattioli interviene sopra superfici segnate da una vita precedente, come se questa fosse rimasta a permeare muri, tavole, tele, carte, lasciandovi labili tracce di sé che una memoria immaginativa ora finalmente riconosce, mentre alla pittura è affidato il compito di estrarre l’anima segreta di materiali che allo sguardo comune sembrano inerti”.

Come scrive Sgarbi: “la natura nella sua infinita varietà è il tema della intera opera di Mattioli, che in essa si cala per restituircene l’essenza, in una esperienza totale, mistica, consumandosi nella visione.

La mostra dedicata a Carlo Mattioli rappresenta dunque una occasione imperdibile per scoprire o riscoprire l’opera di un artista sorprendente, moderno e, ancora nelle parole di Sgarbi: “con autenticità di visioni e di emozioni […] e sempre a cavallo tra figurazione e astrazione”.

 

Carlo Mattioli - Campo di lavanda, 1980, olio su tela, 70x60 cm, collezione privata
Carlo Mattioli – Campo di lavanda, 1980, olio su tela, 70×60 cm, collezione privata

Carlo Mattioli - Ritratto di Ottone Rosai, 1969, olio su tela, 92x75 cm, collezione privata
Carlo Mattioli – Ritratto di Ottone Rosai, 1969, olio su tela, 92×75 cm, collezione privata

Carlo Mattioli - Dal Cestino del Caravaggio, 1967, olio su tela, 45x40 cm, collezione privata
Carlo Mattioli – Dal Cestino del Caravaggio, 1967, olio su tela, 45×40 cm, collezione privata

– via: Art Vibes submission


Exhibition info: Carlo Mattioli, a cura di Fondazione Franco Maria Ricci e Archivio Mattioli.

When: 27 maggio – 24 settembre 2017.
Where: Labirinto della Masone, strada Masone 121, Fontanellato (PR).


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