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Art Vibes – Let's share beauty | May 19, 2024

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L’evoluzione della sessualità nell’arte: un excursus storico-artistico

L’evoluzione della sessualità nell’arte: un excursus storico-artistico

| On 01, Mag 2024

L’interpretazione da parte degli artisti dei concetti di sensualità, erotismo e desiderio, nel corso di differenti periodi storici.


di Redazione Art Vibes


Picture: Sandro Botticelli – “La nascita di Venere“. image via: wikipedia.org


L’evoluzione della sessualità nell’arte si è riflessa nel corso dei secoli attraverso i cambiamenti sociali, culturali e politici che hanno contraddistinto differenti epoche e contesti. Dai mosaici e affreschi erotici dell’antica Pompei ai più contemporanei esempi di vagina finta declinati sotto forma di installazione, i concetti di sensualità, erotismo e desiderio sono stati interpretati dai più svariati artisti attraverso molteplici stili e forme creative.

In molte culture antiche ad esempio, le divinità legate alla sessualità e alla fertilità erano spesso oggetto di venerazione e venivano rappresentate attraverso forme erotiche: emblematico è il caso della Venere di Willendorf, piccola statuetta preistorica risalente a circa 30.000 anni fa, che rappresentava una figura femminile dalle forme abbondanti, con seni prosperosi e un prominente addome che scivolava lungo fianchi larghi.

Nell’arte greca e romana, la sessualità era spesso celebrata apertamente: se i mosaici romani come quelli ritrovati a Pompei mostravano esplicite scene erotiche e sessuali di vita quotidiana, condite spesso da una certa dose di umorismo o allegria, le opere d’arte greche tendevano a rifarsi ai miti e alle leggende degli dei e degli eroi.

Celebre il mito di Zeus e Ganimede, in cui il dio assume le sembianze di un’aquila per rapire il bel Ganimede e portarlo sull’Olimpo come suo amante, una narrazione che si ripete in numerose opere d’arte greche e romane, attraverso una spudorata celebrazione della bellezza maschile e dell’amore omosessuale.

 

Pompei - Affresco della Venere. Rinvenuto nel 1960, si suppone che questo affresco potrebbe essere la copia romana del famoso ritratto di Campaspe, amante di Alessandro Magno.
Pompei – Affresco della Venere. Rinvenuto nel 1960, si suppone che questo affresco potrebbe essere la copia romana del famoso ritratto di Campaspe, amante di Alessandro Magno. image via: wikipedia.org

 

Medioevo e Rinascimento

 

Durante il Medioevo europeo, la rappresentazione della sessualità nell’arte era spesso relegata a contesti religiosi o moralistici. Tuttavia, nel Rinascimento, con il rinnovato interesse per l’antichità classica, gli artisti iniziarono a ritrarre il corpo umano in modo più realistico e ad esplorare temi legati alla sensualità e all’erotismo.

La rappresentazione della sessualità nell’arte è stata fortemente influenzata dalla religione e dalla moralità cristiana, traducendosi in una visione dualistica del mondo che contrapponeva da una parte il corpo e la sessualità, considerati nella loro accezione più terrena e peccaminosa, e dall’altra l’ideale più alto di purezza spirituale.

Tra simbolismo e allegorie nell’arte medievale la figura della donna veniva spesso associata alla tentazione e alla caduta dall’Eden, come nel dipinto “Il peccato originale” di Masaccio, laddove le rappresentazioni della sessualità erano spesso presenti in contesti moralistici, come le rappresentazioni della lussuria nell’Inferno di Dante Alighieri.

Tuttavia, con il Rinascimento, si registrò a un cambiamento significativo nell’approccio all’arte e alla sessualità, con una visione più positiva e realistica del corpo umano e della dimensione legata all’erotismo, una rinnovata celebrazione della bellezza e del piacere fisico in quanto parte integrante dell’esperienza umana.

Opere come “La nascita di Venere” di Sandro Botticelli e “L’origine del mondo” di Gustave Courbet sono la testimonianza nitida di questo nuovo orientamento. Se da un lato ”La nascita di Venere“, con una rappresentazione idealizzata della dea della bellezza che emerge dalle
onde, esprime un ideale di bellezza e sensualità ispirato alla mitologia classica, dall’altra parte “L’origine del mondo“, con il suo realismo crudo, sfida le convenzioni artistiche del tempo e mostra il corpo femminile in tutta la sua nudità, verità e sensualità.

 

Barocco e Rococò

 

Nel periodo barocco e rococò (dal tardo XVI secolo al XVIII secolo), l’arte ha continuato ad esplorare la sensualità e il piacere fisico, seppur in modo più elaborato e decorativo. Opere come “Il giudizio di Paride” di Peter Paul Rubens e “La ragazza distesa” di François Boucher sono esempi di come la sessualità fosse ancora un tema prominente nell’arte di questo periodo, spesso con un’evidente enfasi sulla bellezza e sulla lussuria.

Nel Barocco, l’arte era spesso caratterizzata da un’intensa drammaticità e da una marcata enfasi sul movimento e sulla grandezza. Gli artisti barocchi, come Caravaggio, Rubens e Bernini, non esitarono ad esplorare la sessualità in modo esplicito e provocatorio attraverso composizioni ricche e dinamiche che celebravano la magnificenza del corpo umano e la bellezza del piacere sensuale.

 

Peter Paul Rubens - Il giudizio di Paride
Peter Paul Rubens – “Il giudizio di Paride”. image via: wikipedia.org

Un esempio emblematico di come il Barocco abbia affrontato la sessualità è il dipinto “Il giudizio di Paride” di Peter Paul Rubens. In questa opera, Rubens ritrae il momento in cui il pastore Paride deve scegliere la più bella tra le tre dee dell’Olimpo, offrendo una rappresentazione affascinante e sensuale delle tre figure femminili.

Il Rococò, che emerse successivamente al Barocco, caratterizzandosi per una maggiore raffinatezza e grazia e per una predilezione per i motivi ornamentali e le tonalità pastello, ha visto il tema legato alla sessualità trattato in modo più giocoso e leggero.

Un esempio significativo di come il Rococò abbia affrontato la sessualità è il dipinto “Ragazza distesa” di François Boucher. Quest’opera ritrae una figura femminile nuda, simboleggiante l’abbondanza e la fertilità, circondata da putti giocosi e oggetti simbolici strettamente legati al piacere sensoriale.

 

Art Nouveau ed Impressionismo

 

Con l’avvento della modernità, la sessualità è stata indagata da molti artisti in chiave di sperimentazione e contestazione. Gustav Klimt ad esempio ha sfidato le convenzioni sociali e artistiche del loro tempo, producendo opere audaci ed innovative. Se da un lato uno dei suoi più celebri dipinti, “Il Bacio”, incarna perfettamente il tema della passione e dell’intimità dell’amore romantico, dall’altro ad esempio il dipinto “Nuda Veritas” raffigura una figura femminile nuda con gli occhi bendati, una metafora della verità nascosta che si cela dietro la sessualità umana.

Nei quadri di Édouard Manet invece il tema della sessualità introduce una forma di critica sociale. In “Déjeuner sur l’herbe” del 1863, Manet reinterpretò il tema del convivio ritraendo una coppia di uomini vestiti e due donne nude, rompendo così con la tradizione e sfidando le norme sociali riguardo alla sessualità e al pudore. Nell’opera intitolata “Olympia” del 1863, il pittore francese invece suscitò grande scandalo al suo debutto, una rappresentazione audace e diretta di una prostituta nuda, una sfida alle convenzioni artistiche e sociali del tempo, una celebrazione “cruda” della sessualità femminile e del potere economico e sociale che la circonda.

 

Edouard Manet - Olympia
Edouard Manet – “Olympia”. image via: wikipedia.org

 

Surrealismo ed Espressionismo

 

Nel XX secolo movimenti artistici come il Surrealismo e l’Espressionismo hanno indagato il tema della sessualità attraverso l’immaginazione e il subconscio. Salvador Dalí, uno dei più famosi artisti surrealisti, è noto per le sue rappresentazioni surreali e bizzarre. Nei suoi dipinti, le figure umane spesso si deformano e si trasformano in oggetti o creature bizzarre, creando un’atmosfera di ambiguità e desiderio. Opere come “La Persistenza della Memoria” ed “Il Grande Masturbatore” esplorano apertamente temi sessuali, sfidando le convenzioni sociali e culturali del tempo.

Nelle opere surrealiste, la figura femminile spesso funge da musa erotica, innescando desideri nascosti e fantasie sessuali, una rappresentazione mai riduttiva o stereotipata poiché le donne venivano ritratte come figure potenti e enigmatiche, capaci di suscitare desiderio e fascino. Nei dipinti degli espressionisti, la sessualità è stata spesso rappresentata come un’esperienza intensa e tumultuosa, segnata dall’angoscia esistenziale e dalla ricerca di significato.

Uno dei più celebri artisti espressionisti, Edvard Munch, noto per le sue rappresentazioni intense e drammatiche della sessualità umana, attraverso un’opera iconica come “l’Urlo” ha esplorato gli abissi dell’animo umano, rivelando le angosce, i conflitti e le paure legate alla sessualità e all’isolamento emotivo.

Allo stesso modo Egon Schiele, seppur con differente stile, ha apertamente esplorato il tema della sessualità con opere provocatorie e audaci, celebrando la bellezza del corpo e la sensualità dell’esperienza umana. Linee contorte e distorte delineano i corpi umani, ritratti attraverso pose contorte, con arti allungati e spudorate torsioni. Una deformazione fisica che rifletteva l’angoscia e il disagio interiore dell’artista, ma che al contempo esprimeva la complessità della sessualità umana e delle emozioni ad essa legate.

 

Arte, street art e fotografia contemporanea

 

Nell’arte contemporanea, la sessualità è stata affrontata da svariati artisti, spesso in relazione a questioni di genere, identità e politica. Figure di spicco come Cindy Sherman, Nan Goldin e Robert Mapplethorpe hanno prodotto opere che sfidano le norme sociali e offrono nuove prospettive sulla sessualità umana, declinando la loro creatività attraverso fotografie, installazioni, performance e approcci digitali.

Attraverso i suoi autoritratti, l’artista concettuale Cindy Sherman ha esplorato una vasta gamma di rappresentazioni della sessualità umana, dalla sensualità alla vulnerabilità, dalla forza all’insicurezza. Le sue fotografie hanno sfidato le aspettative convenzionali sulla sessualità femminile, offrendo una visione più autentica e complessa dell’esperienza umana. Nel suo lavoro ha sempre messo in discussione i ruoli di genere stereotipati e criticato le norme sessuali che limitano la libertà individuale e l’autodeterminazione.

La fotografa americana Nan Goldin, famosa per le sue immagini intime e cruente della vita notturna queer, ha prodotto opere che mettono in discussione le norme sociali offrendo nuove prospettive sulla sessualità umana.

Una delle caratteristiche distintive del suo lavoro è la sua capacità di catturare momenti di intimità e vulnerabilità con un realismo crudo e sincero, istantanee che spesso ritraggono scene di intimità sessuale, sfumando i confini tra pubblico e privato definendo uno sguardo senza filtri sulla vita umana e le relazioni interpersonali.

Anche Robert Mapplethorpe, influenzato dall’era del postpunk, dalla rivoluzione sessuale, dal movimento LGBT e dalle lotte per i diritti civili, ha documentato la vita della comunità queer e le esperienze di intimità sessuale con uno sguardo franco e provocatorio.

Molte delle sue fotografie, in particolare quelle che ritraggono scene di bondage, sadomasochismo e altre pratiche sessuali non convenzionali, hanno suscitato scandalo e critica per la loro audacia e la loro sfrontatezza, aprendo la strada ad una generazione di
fotografi che hanno perseguito l’indagine sul tema dell’identità e dell’intimità umana.

Anche nel campo delle installazioni artistiche più contemporanee sono molteplici le interpretazioni del tema della sessualità, tra le più particolari come non citare la recente scultura a forma di vagina dell’artista Juliana Notari a pernambuco in Brasile, una voragine nel terreno che mette in dubbio il rapporto tra natura e cultura in una società fallocentrica occidentale e antropocentrica.

Nel campo dell’arte urbana è l’artista canadese MissMe l’esponente più attiva nell’ indagare il tema del genere, del corpo delle donne, del potere, dell’abuso del potere maschile, e della violenza che in maniera ricorrente e sistematica si abbatte proprio sui corpi delle donne. I suoi paste-up provocatori ritraggono corpi di donne tempestati da potenti slogan femministi che si fanno portavoce di una poetica provocatoria controcorrente orientata alla celebrazione della centralità del ruolo della donna all’interno della società.


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