Redazione Art-Vibes | On 23, Gen 2014

Tra bianco e nero e colore, la danza degli opposti che crea la realtà.

Ho sempre trovato difficile parlare della mia fotografia.

Penso dipenda dal fatto che fotografo proprio per esprimere una parte di me che non comprendo pienamente e che non riesco a razionalizzare e, di conseguenza, esprimere sotto forma di pensiero coerente.

Da bambina e da ragazzina ogni tanto scattavo qualche foto, ma ho iniziato davvero a fotografare intorno ai 20 anni.
Cercavo un passatempo che mi sollevasse da un periodo travagliato dal punto di vista spirituale, o psicologico, che dir si voglia.
Così ho iniziato, come per gioco. Ma i giochi sono quanto di più serio possa esistere, ed il “gioco della fotografia” mi ha lentamente preso l’anima.
Attraverso l’espressione fotografica ho scoperto di poter portare fuori da me un mondo che aveva bisogno di trovare una forma.

Nel corso degli anni la mia tecnica è migliorata, sono più abile, più capace, più esperta. Ho frequentato una scuola, l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. Avevo bisogno di apprendere la tecnica, perché iniziavo a notare che la mia ignoranza in quel campo limitava la mia possibilità espressiva.
Ma la natura del mio fotografare è rimasta immutata.

 

---