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Art Vibes – Let's share beauty | May 16, 2024

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OZMO - Genesi, Street art nella cava

OZMO – Genesi, Street art nella cava

| On 26, Dic 2017

Il marmo di Carrara unisce Michelangelo e Ozmo nel segno della Genesi, un cortocircuito espressivo dove innovazione e tradizione si incontrano.

di Redazione Art Vibes


Picture: OZMO – Genesi, Street art nella cava Galleria Ravaccione, photo credit: Charles Regoli.


Il pregiato marmo bianco di Carrara oltre a rappresentare nel mondo una grande eccellenza italiana, è un materiale con cui l’uomo si è cimentato da millenni fin dagli albori della civiltà occidentale. Grandi artisti del passato tra cui in particolare Michelangelo attinsero da questa materia per portare a termine grandi capolavori diventati poi pietre miliari della storia dell’arte.

Con l’obiettivo di dare lustro e rilievo ad un territorio così peculiare e ricco è stato inaugurato il 22 dicembre un innovativo progetto artistico che prevede l’ingresso della street all’interno delle cave di Carrara.
Street art in cava, promosso dall’azienda Marmo Tour, con il patrocinio del Comune di Carrara, la collaborazione dell’associazione OpenArt, la partecipazione dell’associazione stART e curato da Alessandro Romanini e Gian Guido Grassi, è un’iniziativa che vuole celebrare il magico incontro tra un luogo lunare e suggestivo come le cave delle Alpi Apuane e la street art, forma d’arte tra le più moderne e contemporanee.

In località Fantiscritti, si cela alla fine del lungo tunnel scavato nella roccia la cava Galleria Ravaccione, una cattedrale naturale maestosa per dimensioni e imponenza, 160 metri quadrati di superficie su cui l’artista toscano Ozmo ha dipinto la sua versione della Genesi di Michelangelo, celebre opera del grande maestro rinascimentale, affresco che domina la volta della Cappella Sistina.

 

OZMO - Genesi, Street art nella cava Galleria Ravaccione, photo credit: Victor Valobonsi
OZMO – Genesi, Street art nella cava Galleria Ravaccione, photo credit: Victor Valobonsi

Una “genesi” che nel ventre del Monte Torrione assume un significato particolare: qui le Apuane ci fanno dono del celebre marmo di Carrara, materia tra le più belle e affascinanti offerte al mondo da Madre Natura, con cui generazioni di artisti si sono confrontati fin dall’epoca romana raggiungendo i vertici della creazione artistica.

All’interno della cava il parallelismo fra creazione divina e creazione umana, fra natura e arte, è sigillato dalla scena della Genesi in cui Dio crea appunto l’uomo a sua immagine e somiglianza; in questo l’artista ha una posizione privilegiata nell’Universo in quanto nessuno meglio di lui, geniale costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò all’opera delle sue mani: qui sta il dialogo fra Ozmo e Michelangelo”, dichiara Gian Guido Grassi.

Un’iniziativa innovativa che testimonia l’attualità e la potenzialità espressiva dell’esempio michelangiolesco e del marmo da lui utilizzato; un cortocircuito espressivo che unisce all’interno della cava pittura e scultura, innovazione e tradizione, i linguaggi espressivi più giovani e dirompenti dell’arte contemporanea e la dimensione materiale e storica più classica; “mettere insieme armonicamente il marmo nella sua forma di “cattedrale”, la cava con la sua dimensione lavorativa, la storia del marmo vista nei suoi molteplici strati geologici, la genesi michelangiolesca e la forma d’arte urbana più all’avanguardia, mi è sembrato il modo migliore per celebrare la pregiata materia e il territorio, il suo passato e soprattutto il suo futuro” afferma Francesca Dell’Amico, responsabile della cava Galleria Ravaccione.

Vi ricordiamo che sarà possibile vedere dal vivo l’opera in data 30 Dicembre (11 – 19) visitando gratuitamente la Galleria Ravaccione. Per maggiori informazioni cliccate qui.

 

OZMO - Genesi, Street art nella cava Galleria Ravaccione, photo credit: Victor Valobonsi
OZMO – Genesi, Street art nella cava Galleria Ravaccione, photo credit: Victor Valobonsi

– via: marmotour.com – photo via: START -Open your eyes, credit: Victor Valobonsi, Charles Regoli


– website: ozmo.it


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