"Slow Manifesto" - A plus A gallery, Venezia
Redazione Art-Vibes | On 06, Giu 2025
Tra manipolazione e realtà, opere di artisti internazionali esplorano le dinamiche di condizionamento del desiderio.
di Redazione Art Vibes
Picture: SLOW MANIFESTO, exhibition view, 2025, School for Curatorial Studies Venice, A plus A Gallery. Ph: Clelia Cadamuro.
La Galleria A plus A ospita fino al 15 luglio la mostra “Slow Manifesto“, curata dai partecipanti alla 32esima edizione del corso in Pratiche Curatoriali e Arti Contemporanee della School for Curatorial Studies Venice.
L’esposizione esplora il tema del desiderio, tra manipolazione e realtà, attraverso le opere di artisti internazionali.
La collettiva, che si svolge in concomitanza con la 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, riunisce, negli spazi della Galleria A plus A, i lavori di Riccardo Benassi, Thomas Braida, Nina Ćeranić, Numero Cromatico, Petra Cortright, Sylvie Fleury, Esther Gamsu, Lauren Lee McCarthy, Jon Rafman e Rafaël Rozendaal.
Il progetto nasce dalla ricerca degli studenti della School for Curatorial Studies Venice sulle dinamiche di condizionamento del desiderio.
Nell’epoca contemporanea la manipolazione del desiderio è veicolata dalle continue pressioni sociali, che lo trasformano in un meccanismo di controllo per alimentare il consumo. Ciò comporta una crisi della soggettività: l’individuo è intrappolato in un circuito che gli impone di riprodurre sterili logiche di mercato, arrivando così a desiderare a comando, sopraffatto dagli input esterni.

Rafaël Rozendaal – Selection from the series Internet, 2001 – 2025, digital animation using generative algorithm. Courtesy of the artist. Ph: Clelia Cadamuro
Il desiderio cessa di essere autentico e diventa suggerito, confezionato, somministrato. Il sistema, tuttavia, non è infallibile e la mostra indaga la facoltà di interrogarsi sul significato stesso del desiderio e su come liberarlo da sovrastrutture esterne.
Attraverso videoarte, pittura, e installazioni, alcuni artisti lavorano sull’attesa e sulla possibilità, piuttosto che sulla soddisfazione immediata o sull’oggetto finale del desiderio. Altri invece smascherano il linguaggio della pubblicità, della politica e della tecnologia, frammentando i codici e presentandone le contraddizioni.
In un mondo saturo di stimoli, la mostra propone al visitatore di rallentare e riflettere come atto rivoluzionario, sottraendosi al giogo dei condizionamenti esterni e recuperando il diritto a coltivare un desiderio autentico.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
L’itinerario di mostra si sviluppa su due livelli, secondo una progressione tematica. Al piano inferiore della galleria l’attenzione è posta sull’esperienza di una mente sollecitata da un ambiente che ricrea la sensazione di trovarsi in una sala d’attesa sovraccarica di pubblicità, nella quale immagini, slogan e suoni amplificano la tensione tra il desiderio autentico e quello indotto.

Lauren Lee McCarthy, Follower, 2016, costum software, perfomance, photographs, film, text, phones. Courtesy of the artist. Ph: Clelia Cadamuro

Thomas Braida, Cane, 2024, oil on canvas, wooden frame and resin, 86×139 cm. Courtesy of the artist and Monitor. Ph: Clelia Cadamuro
Salendo al piano superiore, le opere esposte suggeriscono un’atmosfera più minimale e meditativa, un invito a prendere consapevolezza di una realtà diversa e meno caotica, raggiungibile solo allontanandosi, fisicamente e mentalmente, dalla fonte di disturbo.
Il percorso espositivo si configura inoltre come in continuo cambiamento: ogni giorno verrà infatti proiettato un nuovo lavoro di Rafaël Rozendaal.
L’ALLESTIMENTO
Grazie a sedute modulari, oggettistica e luci asettiche caratteristiche dei non-luoghi, al piano inferiore è stato realizzato a livello idealtipico ciò che rappresenta oggi per noi il tempo d’attesa, finalizzato all’ultra-stimolazione dei sensi.
Dalla psicosi del piano terra si articola, in modo contrastante ma al contempo lineare, il concetto: al movimento continuo di informazioni, input e rumori che caratterizza il piano terra si alterna un ambiente silenzioso, che permette al visitatore di riflettere in modo critico in un ambiente neutro, lasciando spazio al dubbio e all’autoanalisi.

Esther Gamsu, Bugsy Malone, 2017, video, 31’. Courtesy of the artist. Ph: Clelia Cadamuro
– Exhibition info: Slow Manifesto, a cura di School for Curatorial Studies Venice.
– When: 28 maggio – 15 luglio 2025.
– Where: A plus A Gallery, Venezia.
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